Apple: nuove sfide relative all’uso dell’AI

Con la WWDC 2025 che si avvicina, Apple si prepara a rispondere ad una serie di sfide legate all'universo dell'AI e non solo.

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Nel 2024, quando Cupertino ha svelato il progetto “Apple Intelligence”, l’atmosfera oscillava tra curiosità ed entusiasmo. Il primo contatto con la realtà arrivò in modo rapido. Secondo le ricostruzioni di Mark Gurman su Bloomberg, la beta rilasciata agli sviluppatori a fine luglio dello stesso anno denunciava carenze evidenti. Tra cui poca potenza, idee non proprio originali e, soprattutto, una certa lentezza nell’esecuzione dei compiti. Le funzioni si rivelavano pratiche, ma non rivoluzionarie, e l’impressione generale era che il gap con la concorrenza restasse ampio. E non è tutto. Il tassello chiave, l’arrivo della versione di Siri di nuova generazione, scivolò in avanti nel calendario. Ciò a causa di ostacoli tecnici e di test che faticavano a dare risultati convincenti.

Apple: cosa aspettarsi dall’AI?

Alle porte della WWDC del 9 giugno, dunque, Cupertino si ritrova con poche opzioni valide in ambito dell’intelligenza artificiale. All’interno dell’azienda, racconta sempre Gurman, è diffusa la consapevolezza che l’edizione 2025 rischia di mettere in luce le lacune più che i progressi. Il format stesso del keynote si prospetta meno roboante rispetto a quelli che hanno introdotto Vision Pro e Apple Intelligence.

Le vere rivoluzioni, però, restano in cantiere e guardano al 2026. La riscrittura totale di Siri sul modello conversazionale di ChatGPT, una nuova app Comandi che userà istruzioni in linguaggio naturale. Oltre che “Mulberry”, servizio medico basato su AI integrato nell’app Salute e “Knowledge”, chatbot orientato alla ricerca web ma già rallentato da grane simili a quelle che affliggono Siri. Internamente, Apple testa una gamma di modelli che va dai 3 ai 150 miliardi di parametri. Quest’ultimo, in esecuzione sul cloud, si avvicinerebbe alle prestazioni di ChatGPT, ma i vertici esitano a renderlo pubblico per timore di hallucination e dissidi strategici. Inoltre, è utile sottolineare che non ci saranno novità hardware alla WWDC. Oltre che le possibili novità in arrivo, il vero interrogativo, suggerisce Gurman, è capire quanto a lungo un approccio tanto prudente potrà reggere in un mercato dove innovare velocemente non è un vantaggio, ma un requisito di sopravvivenza.

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