È ufficiale! Non sarà più il Nintendo 3DS a guidare i visitatori tra i capolavori del Louvre. A partire da settembre, il museo parigino, infatti, dirà addio alla console di casa Nintendo, che dal 2012 aveva assunto un ruolo del tutto inedito, quello di guida turistica. La notizia arriva direttamente dalla pagina ufficiale del museo. La quale conferma la chiusura di uno dei progetti più originali mai ideati, nati dall’incontro tra il mondo dell’intrattenimento videoludico e quello dell’arte. Per oltre un decennio, milioni di persone hanno visitato il Louvre accompagnati da questa console pensata per ben altro scopo, ma rivelatasi sorprendentemente adatta.
Louvre e Nintendo: una svolta necessaria, ma non priva di malinconia
La collaborazione tra Nintendo e il museo francese aveva dato vita a un software specifico, progettato per trasformare la visita in un percorso interattivo. Il dispositivo non si limitava a fornire una semplice audioguida, ma offriva contenuti multilingue, piantine interattive e approfondimenti visivi, tutto fruibile dal touch screen del 3DS. Insomma, un’esperienza semplice, intuitiva e coinvolgente, soprattutto per i più giovani, che trovavano familiare l’uso della console. La guida era disponibile in molte lingue, tra cui italiano, inglese, francese, tedesco, giapponese e cinese, rendendola accessibile a un pubblico globale.
Ora il Louvre però sembra pronto ad aggiornarsi. Il sito non ha ancora annunciato quale sarà il nuovo dispositivo o sistema di guida, ma è lecito aspettarsi una soluzione più in linea con le tecnologie attuali. Probabilmente si tratterà di un’app per smartphone, forse integrata da cuffie, così da sfruttare strumenti che i turisti già possiedono. La fine del servizio con il 3DS è dunque anche simbolica. Poiché sancisce il passaggio da una tecnologia dedicata a una più universale, più flessibile e integrata nelle abitudini quotidiane. Resta però l’eredità di un progetto pionieristico, che ha saputo dimostrare come anche una console portatile possa diventare un grandioso mezzo di cultura. Il futuro digitale dei musei parte anche da qui, dalla capacità di reinventarsi.