mercoledì, Aprile 9, 2025

Meta condizionata da Trump? Ci sono dei post oscurati

di Margareth Galletta
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Meta si trova al centro di una vicenda alquanto controversa. Il New York Times sta indagando riguardo le accuse ricevute dalla piattaforma. A tal proposito, sembra che Meta potrebbe aver limitato la visibilità di contenuti relativi alle pillole abortive. Tali accuse sollevano dubbi sulla trasparenza e sull’imparzialità delle politiche di moderazione della piattaforma. Al centro del dibattito vi sono organizzazioni come Aid Access, Women Help Women e Just the Pill. Quest’ultime forniscono pillole abortive e informazioni cruciali per chi cerca assistenza in momenti difficili.

Meta oscura alcuni dei post relativi all’aborto

Molti dei post di tali organizzazioni sono stati bloccati o rimossi. Inoltre, gli account sono stati sospesi senza spiegazioni chiare. Le motivazioni ufficiali di Meta parlano di una violazione di alcune politiche. In particolare, si fa riferimento a quelle che vietano la promozione di farmaci non certificati. Secondo le organizzazioni coinvolte, invece, la situazione è diversa. Le azioni di Meta hanno lo scopo di limitare drasticamente l’accesso a risorse essenziali.

Con molti Stati che hanno reso l’interruzione di gravidanza illegale o estremamente difficile da ottenere, le piattaforme digitali sono diventate uno strumento chiave per chi cerca aiuto. Bloccare o nascondere tali contenuti significa, di fatto, ostacolare l’accesso a un diritto fondamentale. Meta si è difesa affermando che si tratta di errori di moderazione e ha promesso di migliorare i suoi sistemi. Ciò al fine di evitare ulteriori problemi. Eppure, quest’ultimo non è un caso isolato. In passato, l’azienda è stata già criticata per aver limitato la visibilità di contenuti legati a questioni sociali controverse.

Molti osservatori sospettano che tali “censure” non siano solo frutto di errori tecnici. Piuttosto potrebbero essere parte di una strategia più ampia influenzata dal clima politico. Non è passato inosservato il fatto che il periodo di censura coincida con il ritorno di Donald Trump. Il neo-presidente, infatti, è noto per le sue posizioni conservatrici sull’aborto. AL momento, si tratta solo di congetture. Non resta che attendere per scoprire cosa accadrà in futuro con Meta e i post rimossi.

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