venerdì, Marzo 7, 2025

Meta: nuova violazione delle normative UE?

di Margareth Galletta

metaMeta continua ad introdurre novità interessanti sul mercato. Di recente però l’azienda si è ritrovata al centro di una controversia con l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC). Quest’ultima ha espresso preoccupazioni sul servizio di abbonamento senza pubblicità offerto dalla piattaforma. Secondo il BEUC, tale nuova offerta potrebbe violare diverse normative europee. Tra cui quelle sulla privacy e sulla protezione dei consumatori. Insieme agli interventi sulla concorrenza. Ciò rappresenta solo l’ultimo capitolo di una serie di tensioni tra l’azienda di Mark Zuckerberg e le autorità europee.

Meta: qualcosa non va con le normative europee?

L’azienda di Zuckerberg, nel 2023, ha introdotto un’opzione di abbonamento. Quest’ultima permette agli utenti europei di utilizzare Facebook e Instagram con annunci meno personalizzati. Offrendo anche uno sconto sulle commissioni. Eppure, il BEUC ha definito tali modifiche come un tentativo superficiale di allinearsi alle normative dell’UE. L’organizzazione sostiene che gli utenti continuano a non avere una scelta equa e libera. Piuttosto si trovano intrappolati in un sistema che li spinge verso il modello di business basato sugli annunci personalizzati. Tale sistema richiede la raccolta di una quantità significativa di dati personali, spesso senza che il consenso fornito sia realmente consapevole.

La principale accusa mossa contro Meta è l’utilizzo di pratiche fuorvianti. Secondo il BEUC, i termini del servizio e le informazioni fornite agli utenti non sono abbastanza chiari. Dunque, diventa difficile comprendere le implicazioni delle proprie scelte. Inoltre, Meta sarebbe colpevole di penalizzare gli utenti che decidono di non condividere i propri dati personali. Offrendo loro un servizio di qualità inferiore.

Meta, da parte sua, ha respinto le accuse. L’azienda ha sostenuto che le modifiche apportate superano i requisiti stabiliti dalle normative europee. Viceversa, il BEUC ritiene che tali misure siano insufficienti. A tal proposito, ha chiesto un intervento immediato delle autorità europee per verificare le pratiche dell’azienda. Se le indagini confermassero le violazioni, Meta rischierebbe sanzioni pesanti e ulteriori restrizioni sul mercato europeo.

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