A Taiwan è stato registrato un recente terremoto. Quest’ultimo ha presentato una magnitudo compresa tra 6.0 e 6.4. Le conseguenze hanno coinvolto la popolazione e le infrastrutture locali. E non solo. Ad essere colpita è stata anche l’industria tecnologica in tutto il mondo. Anche se, fortunatamente, i danni materiali e umani sono stati contenuti, le ripercussioni di tale evento sono state estese. Infatti, hanno coinvolto anche le linee di produzione di TSMC.
TSMC: conseguenze dirette del terremoto
L’epicentro del sisma ha fatto tremare gran parte dell’isola. Incluse le città di Tainan e Taichung. Qui TSMC possiede stabilimenti produttivi strategici. Le operazioni presso suddetti impianti sono state temporaneamente sospese. Inoltre, gli edifici sono stati evacuati per garantire la sicurezza dei lavoratori. L’interruzione, anche se breve, rappresenta un potenziale impatto sull’industria tecnologica globale. Ciò perché TSMC è responsabile della fornitura di chip avanzati per grandi aziende. Tra cui Apple e Nvidia.
Per fortuna, le misure di sicurezza adottate sono risultate efficaci. I macchinari sono stati progettati per fermarsi in automatico in caso di terremoti. Ciò ha permesso di limitare i danni alle apparecchiature critiche. Una prima valutazione ha rivelato che oltre il 70% dei macchinari è tornato operativo senza necessità di riparazioni. Inoltre, nessuno degli operai ha riportato ferite. È però importante sottolineare che la precisione estrema richiesta per la produzione di chip implica che anche piccoli danni possano rallentare il ritorno alla piena operatività.
Suddetto evento evidenzia una realtà complessa. Ovvero la vulnerabilità delle supply chain globali alle calamità naturali. Le aziende come TSMC, consapevoli dei possibili rischi, investono continuamente in tecnologie e protocolli avanzati. Ciò per mitigare gli effetti di tali eventi. Nonostante ciò, ogni interruzione, anche temporanea, può avere effetti a cascata. Quest’ultimi possono coinvolgere l’intero mercato in tutto il mondo. Ciò soprattutto per l’aumento della domanda di chip. La richiesta coinvolge diversi settori. Tra cui, ad esempio, l’elettronica di consumo, l’automotive e l’AI.