giovedì, Marzo 6, 2025

I mari si surriscaldano: gli oceani vittime del cambiamento climatico

di Ilenia Violante

oceani

Il 2024 ha registrato un nuovo record. In cosa? Gli oceani hanno assorbito una quantità di calore senza precedenti. Le acque, come risaputo, ricoprono circa il 70% della superficie terrestre. In più sono essenziali per regolare il clima mondiale. Però il loro ruolo è ora messo a dura prova dal riscaldamento globale. Essi infatti immagazzinano il 90% del calore prodotto dall’attività umana. In più assorbono grandi quantità di anidride carbonica. Ma l’aumento delle temperature sta compromettendo tale capacità. Fino ad accelerare l’acidificazione delle acque e il rapido scioglimento dei ghiacci polari.

Il record del 2024: dati allarmanti dallo studio internazionale degli oceani

Una simile situazione ha conseguenze devastanti sugli ecosistemi marini e sul clima terrestre. Il riscaldamento delle acque intensifica l’evaporazione. Aumentando il vapore acqueo nell’atmosfera, un potente gas serra. Tale fenomeno alimenta eventi estremi come uragani, inondazioni e siccità. Ma non solo, li rende anche più frequenti e distruttivi. Nel 2024, episodi come l’alluvione in Emilia-Romagna e gli incendi nel sud-Italia hanno evidenziato come i cambiamenti climatici stiano già influenzando il nostro pianeta.

Kevin Trenberth, scienziato del National
Center for AtmosphericResearch, ha espresso un’ opinione interessante a riguardo. Sottolineando che l’aumento del vapore acqueo amplifica il ciclo idrologico. Fino a portare a condizioni sempre più estreme.

Molto interessante a tal proposito è lo studio internazionale guidato da Lijing Cheng, con la partecipazione di 54 scienziati di 7 Paesi. Egli ha rilevato che tra il 2023 e il 2024 gli oceani hanno accumulato 16 molto più di calore. Un dato assolutamente senza precedenti. Parliamo di una quantità di energia pari a 140 volte la produzione elettrica mondiale del 2023. In più, l’anomalia termica degli oceani ha raggiunto un valore complessivo di +0,61°C rispetto alla media del periodo 1981-2010.

Il riscaldamento si è concentrato prevalentemente in alcuni bacini chiave. Tra cui l’Oceano Indiano, l’Atlantico tropicale e il MarMediterraneo. I quali hanno raggiunto livelli record di temperatura. Questo trend evidenzia un cambiamento climatico sempre più rapido, con conseguenze mondiali difficili da prevedere. Gli scienziati avvertono che, senza interventi immediati, gli oceani continueranno a riscaldarsi. Cosa che rischia di mettere in pericolo la biodiversità marina. Oltre che destabilizzare completamente il clima terrestre.

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