Le nuove normative UE sulle emissioni di CO2 stanno trasformando l’industria automobilistica in Europa mettendo in atto più cambiamenti. I produttori ora devono adeguarsi a obiettivi basati sulle emissioni medie dei veicoli venduti. Un obiettivo particolarmente insidioso, soprattutto per i brand tradizionali, è il raggiungimento del 20% di vendite solo di auto elettriche. Anche alcune delle società più imponenti dubitano di poter raggiungere questi traguardi. Le multe previste per il mancato rispetto delle regole sono severissime: 105 dollari per ogni grammo in eccesso. Questo potrebbe costare milioni, se non miliardi, a marchi già sotto pressione. Per ridurre il rischio, molte aziende si sono rivolte a Tesla. Essendo un produttore esclusivamente elettrico, Tesla supera largamente i requisiti. Grazie a questo margine, è in grado di bilanciare le emissioni di altri marchi attraverso i cosiddetti pool di emissioni.
Tesla come partner strategico
Marchi come Ford, Stellantis e persino Toyota hanno già stretto accordi con Tesla. Per alcune aziende, si tratta di una misura precauzionale, un’assicurazione contro eventuali penalità. Per altre, è una scelta obbligata per contenere perdite economiche significative. La situazione diventa ancor più critica considerando la domanda di veicoli elettrici, in calo in molti mercati. Questo rende ancora più difficile per i produttori rispettare gli obiettivi senza l’aiuto di partner come Tesla. Gli analisti stimano che, entro fine anno, il guadagno complessivo per Tesla dai pool potrebbe raggiungere 1 miliardo di dollari.
Il futuro dell’industria è tutt’altro che certo. Entro il 2035, le normative UE imporranno la vendita esclusiva di veicoli elettrici o alimentati con e-fuel. Sarà davvero possibile raggiungere questo obiettivo? La resistenza di alcune case automobilistiche e la lentezza dell’adozione da parte dei consumatori suggeriscono il contrario. Tesla ora rappresenta un alleato per molti marchi. Gli accordi attuali dimostrano come la strategia possa mitigare i costi immediati. Tuttavia, questa soluzione non elimina il problema principale: l’urgenza di trasformare l’intero settore. La transizione verso un futuro a basse emissioni richiede investimenti, innovazione e una domanda stabile. Riusciranno le case automobilistiche a trasformarsi in tempo o saranno costrette a pagare un prezzo sempre più alto?