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La Cina sta puntando a raggiungere l’auto-sufficienza tecnologica, soprattutto in relazione al settore dei semiconduttori. Questa scelta si sta rendendo necessaria principalmente per due ragioni, anche se le sfaccettature sono certamente più ampie.

La prima riguarda il mercato stesso dei semiconduttori, un settore che sta diventando sempre più cruciale nell’elettronica di consumo e non solo. La seconda, invece, è di natura politico-economica ed è collegata all’indipendenza Cinese da fornitori esteri anche per contrastare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Considerando questi aspetti, non sorprende che la startup Changxin Xinqiao Memory Technologies, impegnata appunto nel settore dei semiconduttori, ha raccolto con successo 5,4 miliardi di dollari USA nell’ultimo round di finanziamento.

 

I semiconduttori diventeranno una tecnologia sempre più importante e la Cina vuole raggiungere l’indipendenza dagli Stati Uniti e dai fornitori esteri

La startup è stata fondata nel 2021 e tra i fondatori figurano figure chiave dell’industria informatica Cinese. L’obiettivo è quello di riuscire a competere al più presto con i giganti del settore come Micron Technology e Samsung Electronics. Inoltre, il prossimo passo sarà quello di quotarsi in borsa, con una valutazione iniziale che potrebbe superare il valore di 14,5 miliardi di dollari USA.

Tra i principali finanziatori figurano il China Integrated Circuit Industry Investment Fund Phase II. Si tratta di un fondo collegato direttamente al Governo di Pechino che punta ad investire in aziende tecnologiche che possono permettere di ottenere vantaggi competitivi nell’industria dei semiconduttori.

Un altro importante fondo che ha partecipato all’investimento è il China Integrated Circuit Industry Investment Fund, comunemente noto come Big Fund. Dalla sua fondazione nel 2014, il Big Fund ha attirato oltre 45 miliardi di dollari USA e ha permesso di sostenere numerose aziende Cinesi.

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