Whatsapp, il pericoloso bug permette di bloccare gli account altrui e portarli in giudizio

Whatsapp ha trovato un nuovo pretesto per far parlar di sé ma stavolta non si tratta di aggiornamenti sulle funzioni, bensì di un bug pericolosissimo. A scoprire l’arcano sono stati Matteo Viviani e Paolo Dal Checco, i quali lo hanno poi mostrato al mondo durante un servizio de Le Iene. Cosa hanno scovato di tanto malevolo nella piattaforma di messaggistica?

Whatsapp: il bug in grado di accusare gli utenti di materiale pedopornografico

Basta conoscere il numero di telefono VoIP di un utente per far chiudere immediatamente il suo account di Whatsapp ed accusarlo ingiustamente di invio di materiale pedopornograficoCome? Bisogna scambiare i ruoli tra mittente e destinatario servendosi del bug. In altre parole, si potrà editare il backup di Whatsapp, prendere una foto, un audio o un video qualunque, e far vedere di aver ricevuto quel media dalla vittima.

Da dove nasce tutto questo? La colpa è di un gruppo di giovani ragazzi. Ciò che non ci è chiaro è traducibile in una serie di punti, e qui si corre al coinvolgimento dell’accertamento tecnico forense, strumento necessario per garantire la certezza della prova, l’immodificabilità e la garanzia di catena di custodia.

Siamo di fronte ad un individuo che inverte una chat di messaggi con un altro e poi lo nomina in giudizio per danni. È chiaro che un’estrazione forense fatta con L’Ufed rispettando le linee guida della Convenzione di Budapest sia abbastanza inutile, soprattutto se già stata modificata la chat.

Come si evolverà la situazione? Al momento non ci sono luci in fondo al tunnel, e sarà così fin quando non verrà rimosso il bug di Whatsapp.

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