Un progetto imponente che partirà dalla provincia di Genova e andrà a toccare ben tre continenti.

Genova: un porto digitale per il mondo del futuro

Un progetto imponente sia in termini economici che in termini di aziende coinvolte. La posa del cavo sottomarino coinvolgerà numerosi big del settore delle telecomunicazioni ovvero 2Africa un consorzio di cui fanno parte: China Mobile International, Equinix, Facebook, MTN GlobalConnect, Orange, Stc, Telecom Egypt, Vodafone e WIOCC.

La lunghezza stimata del cablaggio marino dovrebbe essere di 45 Mila chilometri totali.

Steso a partire dal litorale della Sturla passerà nel Mediterraneo, circondando l’Africa per poi arrivare fino all’India.

Un giro niente male che rende chiara l’idea dell’impegno necessario alla realizzazione dell’infrastruttura digitale.

Le potenzialità del progetto sono enormi poiché renderà possibile l’accesso in rete a ben 3,2 miliardi di persone. In particolare nel continente africano dove molte località ancora oggi non hanno accesso ai servizi digitali.

Questo fornirà l’indispensabile capacità e affidabilità di Internet, sostenendo l’ulteriore crescita del 4G, del 5G e dell’accesso a banda larga fissa per centinaia di milioni di persone. Il progetto guiderà anche la crescita di economie sempre più digitalizzate in tutta Europa, rafforzando la connettività tra i Paesi europei.

L’arrivo di 2Africa nel nuovo sito di Genova e la connessione diretta con Milano e l’Europa fa sì che GN1 offra una nuova opzione alternativa, complementare e diversificata, per l’area mediterranea.

GN1 fornirà una capacità di 150 cabinet equivalenti e uno spazio di colocation di circa 6.000 piedi quadrati (560 metri quadrati).

Il potenziale stimato è qualcosa di incredibile capace di sopportare una mole di dati pari a 180 terabyte.

L’opera in sé sarà inoltre importante per contribuire allo sviluppo dei paesi che al momento sono svantaggiati nel settore della digitalizzazione a causa di ritardi nei lavori delle infrastrutture digitali o perché l’economia svantaggiata non ha permesso i giusti investimenti.

Il tutto dovrebbe essere terminato e pienamente operativo a partire dai primi mesi del 2023.

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