OnePlus, OnePlus 8, OnePlus 8 Pro, OnePlus 8T, OnePlus 7, OnePlus 7T, ColorOS, OPPO

Dopo la fusione tra OnePlus e OPPO, le due aziende hanno deciso di condividere gli sforzi per realizzare nuovi smartphone e utilizzare un sistema operativo congiunto. Nonostante OnePlus continuerà ad operare come un brand autonomo, i device cambieranno il loro software.

Gli smartphone saranno sembra basati sulla OxygenOS, ma nonostante il nome rimanga lo stesso, questo sistema operativo sarà in tutto e per tutto la ColorOS di OPPO. In Cina il processo di cambiamento è già stato avviato ed è cambiato anche il nome, cosa che non accadrà nel resto del mondo.

Nelle scorse settimane, OnePlus ha confermato che il passaggio dal proprio sistema operativo alla ColorOS sarà graduale ma interesserà tutti i device. Tra questi spiccano anche alcuni flagship passati del produttore.

 

OnePlus aggiornerà le famiglie OnePlus 8/8T e 7/7T con la ColorOS di OPPO

Entro la fine del 2022, verranno aggiornati le famiglie OnePlus 8/8T e 7/7T. Nella prima prima parte dell’anno, l’azienda si concentrerà su OnePlus 8, 8 Pro e 8T. I primi mesi saranno dedicati al rilascio della ColorOS Open Beta mentre entro giugno arriverà l’aggiornamento definitivo.

La seconda metà del 2022 invece sarà dedicata a OnePlus 7, 7 Pro, 7T e 7T Pro. Anche in questo caso, nei primi mesi arriverà la versione Beta e solo a fine anno si assisterà al rilascio della versione definitiva.

Il motivo di tempistiche così dilatate è da ricercare in una precisa decisione del produttore. Il brand infatti vuole prendersi tutto il tempo necessario per adattare il sistema operativo all’hardware degli smartphone. Si tratta di operazioni delicate di messa a punto, al fine di evitare bug e problemi, per questo non è possibile anticipare il debutto della ColorOS.

Al momento OnePlus non l’ha confermato ufficialmente, ma il sistema operativo in arrivo dovrebbe essere la ColorOS 12 basata su Android 12.

Articolo precedenteSamsung Galaxy Buds Pro, in arrivo un importantissimo aggiornamento
Articolo successivoInternet spento: esperti terrorizzati dalla prospettiva della nuova catastrofe