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Si rincorrono ancora le voci su una terza dose per il vaccino Pfizer anche in Italia. Nel corso di queste settimane le principali autorità sanitarie del paese sono al lavoro per verificare una possibile attuazione di un piano per ulteriore somministrazione del siero anti Covid a parte della popolazione che ha già completato il ciclo di vaccinazione.

Pfizer, la terza dose e l’allerta dell’OMS

Importanti novità in merito potrebbero esserci già in autunno, con coloro che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose durante lo scorso inverno. Ad essere interessati dalla terza dose, infatti, sarebbero principalmente i soggetti con malattie pregresse o i soggetti anziani.

La terza dose di Pfizer, stando ad alcuni contributi scientifici, sarebbe necessaria per contrastare le nuove forme del virus, specialmente con la variante Delta. Da alcuni articoli, pubblicati dall’Università di Oxford si evince una pressoché confermata copertura del vaccino contro le ospedalizzazioni e contro i possibili decessi. Tuttavia, contro l’infezione la protezione del vaccino scenderebbe dall’attuale 95% all’80% dopo sei mesi dall’ultima somministrazione.

Insieme all’Italia già altre nazioni hanno deciso di puntare sulla terza dose per il vaccino di Pfizer. Il primo Stato a decidere su tale materia è stato Israele, che partirà con le terze dose di Pfizer già a Settembre. Seguono poi il Regno Unito, la Francia e la Germania. Ultima nazione in ordine di tempo ad unirsi alla lista sono gli Stati Uniti, con la decisione annunciata direttamente dal presidente Joe Biden.

Un allerta sui rischi della terza dose è però arrivato nelle ultime settimane dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Stando all’OMS prima di procedere alla terza dose di Pfizer nei paesi industrializzati è necessario completare l’immunizzazione nelle nazioni più povere economicamente.

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