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La durata della pandemia sta iniziando a creare sempre più difficolta produttive a causa di tutti i problemi che ha creato. Se finora quella più incisiva è stata la carenza di chip a livello globale, da diverse settimane si sta palesando anche una mancanza pesante di legno, soprattutto negli Stati Uniti.

Le colpe di questa mancanza sono diversi, tra cui una previsione sbagliatissima. Le segheria avevano previsto un crollo immobiliare dovuto proprio alla pandemia. Prevedendolo, hanno ridotto di molto la produzione di legno, ma il crollo in questione non è mai arrivato. Ora la domanda è più alta di prima e l’offerta è invece bassissima.

Un altro problema legate alle scorte di legno è dovuto alla riduzione dei commerci. Le frontiere chiuse con il Canada stanno rendendo complicato l’importazione dal Nord. L’aumento dei traffici marittimi che stanno causando un accumulo dei prodotti nei porti in attesa di navi cargo sta invece impedendo al legno scandinavo di arrivare negli USA.

 

Carenza di legno: prezzi alle stelle

Così dal nulla, il legno è diventato una materia prima rara. Se prima era comune avere a che fare con il furto di rame negli edifici, negli Stati Uniti stanno assistendo al furto di legname in varie forme dai cantieri aperti visto il costo ormai completamente fuori da ogni precedente standard. Alcuni costruttori dicono di aver perso a causa dei furti centinaia di migliaia di dollari a causa di questo. Non è chiaro quando questa situazione dovrebbe risolversi, ma c’è da sottolineare che il problema è molto più affrontabile rispetto alla carenza di chip globale dove per risolvere ci vogliono ingenti investimenti.

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