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Poche settimane fa Acer è stata attaccata da un gruppo hacker chiamato REevil. Non si tratta di un gruppo nuovo per questo genere di attacchi e di recente si è fatto sentire di nuovo andando ad attaccare persino Apple. Un attacco intelligente basato su ransomware che non ha colpito direttamente il colosso negli Stati Uniti, ma un partner in Asia.

Nello specifico il gruppo ha preso di mira Quanta, una società taiwanese che produce MacBook per conto di Apple. Riuscendoci hanno messo le mani su una quantità imbarazzante di schemi di ingegneria dedicati alla produzione dei suddetti prodotti. Ora hanno chiesto un riscatto per questi documenti.

 

Apple minacciata: chiesto un riscatto

Non è chiaro quanto l’attacco sia effettivamente avvenuto così come le minaccia. Quello che si sa è che Apple finora si sia rifiutata di pagare tanto che alcune immagini sono state rese pubbliche in concomitanza con l’ultimo evento online del colosso. Altre verranno messe online a meno che non verranno pagati 50 milioni di dollari entro il primo maggio.

Si sta parlando di un costo infimo visto la potenza di Apple, ma apparentemente i documenti rubati non sembrano preoccupare più di tanto la compagnia. Anche fosse, pagare un ricattatore non sempre è la cosa più immediata da fare. Se fosse stata attaccato qualche polo di ricerca in cui stavano lavorando a nuovi prodotti il discorso sarebbe stato diverso.

I documenti finora pubblicati hanno comunque mostrato qualcosa di inedito come la riprogettazione degli iMAC. Come la solito Apple non ha neanche commentato la situazione e non si capisce cosa ha intenzione di fare.

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