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Le stampanti 3D e la tecnologia che ci sta dietro è un qualcosa di ormai molto diffuso, facile da usare e anche di trasformare per adattarlo ai propri scopi. Ci è voluto ben poco ad arrivare a questo punto e ci è voluto sempre poco a mettere in piedi attività illegali. Un esempio? In Spagna la polizia ha fatto un blitz in un magazzino alquanto particolare.

All’interno del suddetto magazzino erano presenti diversi stampanti 3D in grado di dare vita ad armi d’assalto anche in pochi minuti. Per il resto la struttura conteneva al suo interno armi leggere, pezzi come canne o selezionatori, due taser e altro ancora, un arsenale completo.

Non solo a rendere tutto ancora più inquietante c’erano dei manuali sul terrorismo, sulla guerriglia urbana e anche su come produrre esplosivi utilizzando proprio le stampanti 3D. In sostanza, se la polizia non avesse bloccato questa operazione chissà cosa sarebbe potuto succedere nel giro di qualche mese.

 

Stampanti 3D per creare armi ed esplosivi

La retata è stata fatta cinque giorni, il 14 settembre, a Santa Cruz de Tenerife nelle Isole Canarie. È la prima volta che in Spagna viene fatta un’operazione del genere nel senso che viene smantellata una sorta di fabbrica di armi fatte con stampanti 3D. C’erano diversi stampi proprio pensati per la creazione di diverse parti in plastica come mirini.

A sospettare che sarebbe potuto succedere di tutto senza l’intervento della polizia è anche la presenza di una fondina nello specifico. Aveva il simbolo dell’esercito tedesco della seconda guerra mondiale. Diciamo che è la ciliegina sulla torta.

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