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Negli ultimi anni il mercato delle SIM Top Number si è diffuso sempre più in tutta la penisola. Per chi non lo conoscesse, questo nuovo mercato, del tutto parallelo a quello dei vecchi cellulari, si basa sulla compravendita di schede SIM Telefoniche. Queste ultime, regolarmente attivate con Tim, Wind, Tre e Vodafone, nascondono al loro interno qualcosa di davvero speciale, ovvero dei numeri telefonici molto particolari e belli da vedere.

Ad oggi, come ben sappiamo, le combinazioni di numeri telefonici attualmente in possesso degli operatori, sono pressoché infinite. Tuttavia, però, spesso può capitare che, in maniera del tutto casuale, qualcuno riceva una scheda SIM con all’interno un numero speciale. Dalle scale alle coppie XY, fino ad arrivare a cifre tutte uguali dopo il prefisso, insomma le possibili sequenze offerte dal mercato delle SIM Top Number sono davvero tante anche se, ad oggi, quest’ultimo non accessibili a tutti. Recentemente, infatti, sono state registrate vendite online che oscillano tra i 3.000 ed i 50.000 euro. Scopriamo quindi di seguito quali sono le combinazioni numeriche più richieste in Italia.

SIM Top Number: il mercato tutto Italiano continua a crescere

Diffusosi in tutta Italia in seguito al servizio televisivo de Le Iene, il mercato delle SIM Top Number in realtà è attivo nel nostro paese già da diversi anni. Di recente, inoltre, i principali operatori Italiani Tim, Wind, Tre e Vodafone, hanno deciso di contribuire ad un’asta benefica vendendo alcuni dei numeri telefonici Italiani più richiesti di sempre. Ecco di seguito le sequenze vendute:

  • 339 YYXXXXX, donato da TIM, è stato venduto per 2.210 euro;
  • 33Y XXXXXXX, anche questo donato da TIM, è stato battuto alla cifra di 8.600 euro;
  • 342 XXXXXYY, donato da Vodafone, è stato assegnato per la cifra di 1.920 €;
  • 320 XYZYZYZ, donato da Wind, è stato venduto a un collezionista per 856 euro;
  • 393 XY9XXY9, donato da H3G, ha raggiunto la cifra di 343 euro.

Il fine ultimo dell’asta è stato quindi quello di donare l’intero ricavato all’Istituto Nazionale dei Tumori.

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