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Una nuova riforma è attualmente in atto nel campo bancario dove presto la supremazia degli istituti verrà dimezzata a favore dei clienti. Stando al nuovo disegno di legge che attualmente è in discussione presso le Camere, le banche finalmente potrebbero perdere il diritto che le vede in facoltà di chiudere anticipatamente un conto corrente se non per giusta causa. Come mai questa decisione? Scopriamolo di seguito con maggiori dettagli.

Banche e conti correnti: basta alla chiusura anticipata se la motivazione è il non utilizzo

Possedere un conto corrente oggi è molto solito: grazie alla diffusione di nuovi metodi di banca, infatti, questo strumento è andato via via acquisendo sempre più popolarità anche tra i più giovani. Grazie a conti personalizzati che permettono di avere zero spese, poi, averne anche più di uno sembra essere cosa condivisa.

Nel caso del loro non utilizzo, però, oggi si possono presentare delle problematiche: gli istituti bancari possono decidere di chiudere un conto qualora la sua movimentazione non sia stata sufficiente nei mesi precedenti, andando a privare il soggetto intestario di uno strumento bancario ritenuto importantissimo.

Vista la stessa connotazione appena citata, il disegno di legge 1792 si prefigge l’obiettivo di impedire proprio tale sopruso andando a limitare la supremazia delle banche. Salvo giusta causa, se il DDL dovesse diventare effettivo, verrebbe dunque imposto un limite agli istituti, i quali non potrebbero più agire attraverso la revoca del conto e, al contempo, delle carte di pagamento.

Maggiori informazioni seguiranno al riguardo nel caso in cui aggiornamenti intercorrano.

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