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L’idea che i Jumbo Jet venissero sostituiti da aerei più piccoli ed economici era già in circolo da tempo. A dare il colpo decisivo però è stato il lockdown che ha aumentato la crisi economica favorendo l’inizio di una nuova strada. Tra i più famosi vediamo il Boeing 747 e l’Airbus A380: entrambi dei veterani nel campo, difatti il primo vola da circa 50 anni. In tutto questo tempo è mutato il modello, ma il dettaglio caratteristico è lo stesso, ossia la classica silouette con l’upper deck, il piano rialzato, posizionati nella parte frontale come una gobba.

Per quanto riguarda invece l’Airbus A380 aveva già mostrato i primi segni di cedimento prima dell’epidemia del 2020: troppo costoso da far volare se non operativo con tutti i passeggeri a bordo.

Stessa sorte è capitata al Boeing 747. Contrastato l’interesse di mercato per il più recente A380 riuscendo soprattutto negli ultimi 5 anni a incamerare numerosi ordini per nuovi modelli.

Bloomberg ci fa notare come lo scorso mese si stimava che il 97% degli A380 operativi fossero parcheggiati su qualche pista, cifra che scende al 91% per i 747.

I tempi dei grandi Jumbo Jet sono ormai finiti. Ad ogni modo erano già terminati prima che scoppiasse la pandemia e le sue conseguenze. Le compagnie aeree avevano già capito che il mercato non aveva più bisogno di colossi costosi ma di aerei dinamici, più contenuti e dai costi piuttosto bassi. Ciò non significa che nei prossimi anni non voleremo più su 747 e A380, ma questa esperienza diventerà sempre più rara anche per i frequent flyer in volo da un continente all’altro.

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