Ormai siamo agli sgoccioli: tutto è stato predisposto per una maxi operazione che vedrà BPER rilevare ben 532 filiali Intesa Sanpaolo, rendendosi in tal modo il gruppo bancario più grande d’Italia.

Le operazioni sono state gestite in maniera certosina per non rischiare multe da parte dell’Antitrust, e da qualche giorno la Consob ha approvato il piano presentato dal gruppo torinese per prepararsi alla fusione con UBI Banca.

Un progetto di dimensioni enormi, che porterà a innumerevole ripercussioni sui mercati, sulle quotazioni in borsa, sugli equilibri finanziari non soltanto in Italia ma anche in Europa. In aggiunta, vi saranno inevitabilmente delle conseguenze anche sulla clientela in questa fase di transizione, ripercussioni che potrebbero non essere particolarmente piacevoli.

Intesa Sanpaolo si prepara alla fusione, BPER rileverà 532 filiali: quali saranno le conseguenze per i clienti che dovranno migrare?

Come ogni passaggio in questo campo, anche questa fusione porterà con sé alcuni disagi per la clientela dell’istituto. A causa del trasferimento di competenze, di denaro e di clienti, inevitabilmente vi saranno dei disguidi di entità variabile.

Solitamente le banche tentano di minimizzare le conseguenze di queste operazioni, ma i clienti potrebbero ritrovarsi a ricevere accrediti di stipendio in ritardo, a dover attendere per l’addebito delle bollette, e come queste altre piccole problematiche connesse. Parliamo ad esempio dell’imprescindibile cambiamento delle coordinate bancarie, delle carte collegate, della piattaforma di home banking.

Insieme a ciò, la chiusura di molte filiali porterà gli utenti a non avere più alcuni punti di riferimento per poter controllare i propri risparmi, i propri movimenti e la documentazione relativa ad essi.

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