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L’epidemia di Coronavirus che sta colpendo tutto il mondo sta portando i governi a prendere decisioni drastiche. Soprattutto in Cina, il governo ha imposto la chiusura delle fabbriche per cercare di arginare il contagio.

Tra queste fabbriche certamente spicca il nome di Foxconn, famosa per essere il principale fornitore di Apple e di tantissimi altri brand tech. La chiusura forzata delle attività produttive al momento è a tempo indeterminato. In un recente comunicato, i dirigenti hanno espresso la volontà di tornare totalmente operativi entro la fine di marzo.

In attesa di poter tornare alla normalità però, gli amministratori di Foxconn stanno cercando di valutare l’impatto che il Coronavirus sta avendo sulle finanze dell’azienda. Secondo le stime iniziali, i ricavi potrebbero subire un calo fino al 15% per l’elettronica di consumo nel primo trimestre fiscale.

Foxconn prova a stimare le perdite causate dal Coronavirus

L’azienda stima che la situazione finanziaria potrebbe stabilizzarsi nel corso del secondo trimestre. Infatti, si presuppone che la produzione tornerà stabile e sarà possibile recuperare il tempo perso. Nonostante questo, non è prevista la crescita dei profitti prima di metà anno con un ricalcolo al ribasso dei risultati economici previsti per l’intero anno.

I dipendenti Foxconn si sono trovati a dover prolungare le proprie ferie previste per festeggiare il Capodanno Cinese. Infatti, l’epidemia di Coronavirus ha iniziato a dilagare proprio durante le feste, costringendo ad adottare tutte le misure ancora in vigore.

Ovviamente non è solo l’azienda Taiwanese ad dover affrontare questa crisi, ma tutte le aziende con fabbriche in Cina. La quarantena imposta si è resa necessaria per limitare il contatto tra le persone e quindi il diffondersi del contagio.

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