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Netflix è diventato il primo servizio di streaming a far parte della Motion Picture Association of America (MPAA), il più potente gruppo di lobbisti di Hollywood, secondo The Hollywood Reporter.

È la prima volta che un non-studio, basato si contenuti in streaming su internet, ha ottenuto l’adesione a un’associazione commerciale di 97 anni che rappresenta sei studi hollywoodiani, e tutti hanno approvato la nuova adesione della compagnia di streaming.

“A nome della MPAA e delle sue aziende associate, sono lieto di dare il benvenuto a Netflix come partner“, ha detto in una nota l’amministratore delegato di MPAA, Charlie Rivkin. “Tutti i nostri membri si impegnano a far avanzare l’industria cinematografica e televisiva. L’aggiunta di Netflix ci consentirà di difendere ancora più efficacemente la comunità globale che ci sostiene e non vediamo l’ora di vedere insieme cosa possiamo ottenere.

 

Passi da gigante per la piattaforma streaming

La nuova affiliazione di Netflix con MPAA arriva dopo la creazione dei primi contenuti original della società. Martedì, il servizio di streaming ha infatti ricevuto 15 nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film, grazie allo sho intitolato “Roma“.

L’MPAA ha una lunga tradizione per quanto riguarda la protezione del copyright. Infatti, nel 2011, l’MPAA ha sostenuto il passaggio di una legislazione chiamata Stop Online Piracy Act (SOPA) e il PROTECT IP ACT (PIPA), entrambi obiettivi dell’attivismo online e non adottati nella legge statunitense.

Quell’ostilità ha raggiunto il picco nel 2014, quando la MPAA ha organizzato una campagna segreta contro Google, che ha soprannominato “Progetto Golia“. La campagna è stata rivelata da The Verge dopo che sono stati scoperti riferimenti nelle e-mail trapelate da Sony Pictures.

Ma con il suo crescente numero di spettacoli e film esclusivi, Netflix potrebbe essere sempre più in linea con la rigida posizione del MPAA sul copyright. All’inizio di questo mese, Netflix ha lasciato formalmente l’Internet Association (IA), una lobby di spicco del settore tecnologico che si è spesso opposta all’MPAA sulle questioni relative al copyright. E forse questo è sopratutto uno dei motivi per cui, se si tenta di effettuare uno screenshot alle immagini sull’app di Netflix, risulta impossibiile.

VIAthe verge
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