tutor spenti autoveloxI nuovi Tutor autostradali verranno attivati a luglio, mentre è già possibile avere un profilo tecnico iniziale che contribuisce a rendere chiara l’idea del loro principio di funzionamento.

Inizialmente si parlerà di una fase sperimentale limitata che seguita il recente blocco, e che si completerà con l’installazione e la sostituzione totale dei 333 sistemi da dipanarsi per una tratta di 3.100 Km.

 

Tutor Autovelox: i nuovi sistemi in dettaglio

Denominati SICVE PM, ovvero Sistema informativo per il controllo della velocità con PlateMatching, i nuovi sistemi di controllo della velocità sono realizzate da Autostrade Tech e mettono fine al contenzioso sui brevetti che ha costretto la Procura di Roma alla dismissione dei vecchi apparati.

Non si tratta di semplici sistemi per la rilevazione della velocità media, ma di piattaforme in grado di esaminare la corrispondenza tra i veicoli che entrano ed escono dall’autostrada e le targhe. Aggirare il sistema sarà quasi impossibile.

L’intero apparato consta di 3 unità fondamentali. La principale si chiama stazione periferica, il cui compito è quello di monitorare il traffico. Abbiamo poi il server centrale che raccoglie i dati del CNAI di Roma e, per finire, il sistema di accertamento delle presunte violazioni che vengono automaticamente rilevate dal sistema.

La stazione periferica si appoggia poi ad un’ulteriore sistema composto da cosiddetti Detector, ossia sensori di traffico a “tripla azione” con due tecnologie deputate al rilevamento radar ed una su spira magnetica. A tale sistema si accompagna poi un’unità di rilevamento veicoli (URV: in due versioni denominate URV1 e URV2), unità di elaborazione locale (UEL: in sei diverse versioni in funzione del numero di URV gestite) e unità di sincronizzazione oraria (GPS: in quattro versioni diverse).Tutor autostrada

Questa è la struttura tecnica conferita ai nuovi tutor, così come definito dalla documentazione ufficiale concessa dalMinistero delle Infrastrutture e Trasporti. A questo punto resta solo da definire la questione privacy, ultimamente diventata di importanza cruciale dopo l’applicazione del nuovo GDPR.

In particolare, si stabilisce che il  trattamento dei dati sensibili (immagini, numeri di targa, verifica della classificazione dei veicoli, ecc) avverrà nel totale rispetto delle regole generali di tutela della privacy, mentre  i dati non più utili ai fini degli accertamenti verranno cancellati senza possibilità di recupero. Il documento, al riguardo, cita:

“Per evitare contenziosi, nella modalità di rilevamento della velocità media, è necessario che l’accertamento riguardi la violazione di un limite massimo di velocità valido sull’intero tratto sorvegliato e non sia riferibile a limitazioni di velocità occasionali connesse a condizioni diverse (ambientali,cantieri,etc.) che potrebbero interessare solo una parte dell’intera estesa”

In questo frangente, si noti che gli accertamenti da disporre a carico dell’automobilista non potranno essere effettuati tenendo congiuntamente conto dei dati sulle velocità istantanee e medie per la stessa tratta. In questo modo si tende a precisare che un’eventuale verifica non comporterà una doppia sanzione.

La gestione dell’intero sistema sarà a carico della Polizia di Stato, e questo sarà impiegato solo nelle tratte ove è previsto l’accertamento automatico delle infrazioni.

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