vodafone-droniEh sì, parliamo di droni, dispositivi telecomandati dalle dimensioni ridotte in grado coprire in volo distanze medio-basse, impiegati ormai in svariati campi, civile e anche militare. Il loro utilizzo è cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni e si prevede col tempo la loro presenza nei cieli delle nostre città crescerà esponenzialmente.

Come tutte le innovazioni, specialmente quelle tecnologiche, il loro impiego è soggetto alle finalità di chi li utilizza, per questa ragione è necessario che si investa in termini di controllo e sicurezza, sebbene sia ampio lo spettro di possibilità di utilizzo dei droni in vari campi che potrebbero migliorare le nostre vite (nel 2016 si sono usati per la prima volta droni per il soccorso di persone disperse in mare) è anche vero che molti sono i rischi introdotti da questa tecnologia, la facilità con cui è possibile entrare, per mezzo di un drone, in zone sensibili come aeroporti, scuole, università, ospedali, infatti, rende necessaria una maggiore attenzione al fenomeno. In questo senso si muove l’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea) che sta cercando una soluzione per controllare un droni in circolazione, operazione ostacolata da fatto che le dimensioni ridotte di tali apparecchiature li rendano completamente oscuri ai radar.

I problemi principali cui far fronte sono sostanzialmente due, il primo è dettato dalla possibilità di incidenti causato dal traffico aereo di droni in prossimità di aeroporti, il secondo invece è più grave e consiste nell’impossibilità di prevedere l’arrivo di un drone, che se adeguatamente attrezzato potrebbe essere usato tranquillamente come arma, un espediente terroristico di nuova generazione.

Per questo motivo Vodafone, circa due anni fa, ha intrapreso una collaborazione con l’EASA. E, in effetti, si è giunti a una soluzione, Vodafone ha, infatti, realizzato e testato il primo sistema di controllo del traffico dei droni, sfruttando l’IoT (Internet of Things), nello specifico è stato realizzato un vero e proprio RPS (Radio Position System) per droni, che prevede, incorporato ad ogni apparecchio, un modem 4G e una sim. Questo sistema, implementato assieme ad uno di IA (Intelligenza artificiale) permetterebbe agli organi competenti di imporre un controllo massiccio su traffico aereo dei droni, e la possibilità di intervento diretto in caso di estrema necessità, nello specifico il sistema permetterebbe di intervenire da remoto sul singolo drone qualora ce ne fosse bisogno e si potrebbe addirittura pre-programmare un drone in modo tale da farlo atterrare automaticamente nel caso in cui entrasse in particolari perimetri. La sim e il modem, inoltre, permetterebbero, in primis una relazione univoca tra singolo drone e proprietario, che si traduce in una diretta identificazione di eventuali responsabili di violazioni o danni, e un continuo monitoraggio in tempo reale del drone che potrebbe essere geolocalizzato in qualsiasi momento.

Un’ottima soluzione proposta dal provider tutto tricolore, che non ha esitato a venire incontro ad un’organizzazione, di natura europea, al manifestarsi di un problema che andava risolto tempestivamente in maniera preventiva.

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