Il Monte Fuji ha sempre avuto un fascino quasi ipnotico. La sua silhouette perfetta, innevata e solitaria, appare ovunque: dai quadri tradizionali agli sfondi dei desktop, dalle cartoline ai film. È un simbolo di bellezza e armonia, un punto fermo nella geografia del Giappone e nell’immaginario collettivo. Eppure, sotto quella calma apparente, il Fuji nasconde una verità meno poetica: è un vulcano ancora vivo. L’ultima eruzione, quella di Hōei, risale al 1707, e da allora il silenzio sembra regnare sovrano. Ma chi conosce i vulcani sa bene che il silenzio non è mai una garanzia di sicurezza.
La tecnologia aiuta Tokyo a visualizzare il pericolo del vulcano Fuji
Proprio per rendere questo rischio più tangibile, le autorità di Tokyo hanno scelto uno strumento inusuale: un video realizzato con l’intelligenza artificiale. L’idea non è spaventare gratuitamente, ma mostrare concretamente cosa potrebbe succedere se il gigante dovesse svegliarsi di nuovo. Guardarlo fa un certo effetto. In poche ore la capitale verrebbe ricoperta da una coltre di cenere così fitta da oscurare il cielo, paralizzare i trasporti e lasciare vuoti gli scaffali dei negozi. Le case, soprattutto quelle in legno, potrebbero subire danni gravi sotto il peso della cenere accumulata, mentre la vita quotidiana si fermerebbe bruscamente.
Gli esperti hanno cercato di quantificare l’impatto: si parla di circa 1,7 miliardi di metri cubi di cenere, con quasi mezzo miliardo destinati a ricoprire strade e edifici di Tokyo. Le conseguenze economiche sarebbero enormi, con danni stimati attorno ai 15 miliardi di euro, ma il problema va oltre i numeri: la vera sfida è capire come prepararsi senza farsi sorprendere. È una questione di buon senso, soprattutto in un paese che convive da sempre con terremoti, tifoni e vulcani.
Per questo il governo ha invitato i cittadini a tenere scorte alimentari e materiali di emergenza per almeno due settimane. Non è una misura drammatica, ma un promemoria concreto: il Monte Fuji resta un simbolo di pace e perfezione, ma sotto quella cima innevata arde ancora un cuore di fuoco pronto a ricordarci che la natura non dimentica mai il suo potere. È un equilibrio delicato tra bellezza e rispetto, tra ammirazione e prudenza, che invita a non perdere mai di vista la realtà dietro l’icona.