Immigrazione in America: ecco il caso ICEBlock

Durante l’era Trump l’agenzia per l’immigrazione ha intensificato le operazioni contro gli immigrati. Ecco cosa rappresenta il caso ICEBlock.

immigrazione

Durante l’amministrazione Trump, le politiche sull’immigrazione negli Stati Uniti hanno subito una stretta. Con un evidente rafforzamento del ruolo e dei poteri dell’ICE. Ovvero l’agenzia federale che controlla l’immigrazione e la sicurezza delle frontiere. Il rafforzamento dell’ICE ha coinciso con un aumento dei raid contro persone sospettate di essere immigrati irregolari. Operazioni che spesso hanno sollevato forti polemiche per la loro brutalità e arbitrarietà. Le modalità operative dell’agenzia, che include l’uso di auto non identificabili e agenti mascherati, hanno alimentato un clima di timore e sfiducia in ampie fasce della popolazione. Ciò soprattutto tra le comunità latinoamericane.

Nuovi interventi in America riguardo l’immigrazione

Tali incursioni non hanno risparmiato neppure cittadini americani o turisti regolari. Alcuni episodi, diventati casi mediatici, hanno mostrato come persone in regola siano state fermate, interrogate o addirittura detenute. Ciò anche in modo discutibile. Un caso emblematico è quello di un turista respinto al confine. Il tutto solo per aver condiviso un meme satirico sul vicepresidente. Più tragici, invece, i casi che hanno visto bambini separati dalle loro famiglie o trattenuti in condizioni precarie. Tutto ciò ha acceso un acceso dibattito pubblico e suscitato una reazione diffusa.

In risposta, i cittadini si sono mobilitati su diversi fronti. Oltre alle numerose manifestazioni che si svolgono regolarmente in diverse città, sono emerse anche soluzioni tecnologiche. Quest’ultime sono state ideate per difendere le comunità più vulnerabili. Un esempio significativo è ICEBlock. Si tratta di un’applicazione per iOS che consente agli utenti di segnalare in tempo reale la presenza di agenti dell’ICE. L’idea è offrire un sistema rapido ed efficace per allertare chi potrebbe essere colpito da un’azione dell’agenzia. Favorendo così la protezione reciproca tra membri della comunità.

La vera esplosione dell’app non è avvenuta grazie alla promozione sui social, ma a causa di una forte condanna pubblica da parte del governo. La segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha criticato ICEBlock con parole molto dure. Tale presa di posizione ha generato un effetto boomerang: ICEBlock ha registrato un’impennata di download. Nel giro di poco tempo, ICEBlock è diventato simbolo di resistenza digitale contro l’oppressione, alimentato proprio da chi voleva fermarlo.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!