RC Auto, che stangata nel 2025: cala il prezzo sì, ma non per tutti

Prezzi in calo, ma troppe province pagano di più rispetto alla media nazionale e il Governo resta sotto pressione dopo le promesse del 2024

RC Auto, che stangata nel 2025: cala il prezzo sì, ma non per tutti

I dati IVASS sul primo trimestre dell’anno mostrano un prezzo medio RC Auto di 410 euro, leggermente sotto i 419 euro di dicembre 2024. Un segnale di tregua, almeno in superficie. Gennaio e febbraio avevano già anticipato questa tendenza, ma solo di pochi euro. Sembrerebbe l’inizio di un’inversione di rotta, se non fosse che, rispetto allo stesso periodo del 2024, il rincaro è comunque del 4,1% in termini nominali e del 2,2% in termini reali. Una salita più lenta rispetto al +6,6% registrato nell’ultimo trimestre dell’anno passato, ma sempre salita resta. Il confronto svela una verità scomoda e cioè che il premio medio attuale è più alto rispetto al 2019, quando si pagavano 406 euro. È invece inferiore del 17,3% rispetto al 2014, ma il sollievo dura poco. Le promesse di riforma da parte del Governo, annunciate a fine 2024, sembrano ancora lontane dalla realizzazione.

Province: territorio per l’RC Auto spaccato in due

Guardando alle province, metà del Paese paga più di 384 euro. Nelle zone più costose si superano i 416 euro. La mappa delle tariffe divide ancora l’Italia. Caltanissetta, Viterbo e Terni guidano la classifica degli aumenti, toccando rispettivamente il +6,9%, +6,6% e +6,4%. In un terzo delle province l’incremento ha superato la media nazionale. Qualcosa non torna, si nota subito. Napoli resta il simbolo del divario. Qui il premio medio supera quello di Aosta di 262 euro, un’enormità. La disparità è cresciuta del 3,2% in un solo anno, pur restando inferiore del 46,1% rispetto a dieci anni fa. Perché si paga così tanto l’RC Auto in alcune zone? La risposta, per ora, resta senza soluzioni concrete.

Altro segnale allarmante? La scatola nera cala di diffusione. Solo il 17,1% delle auto ne è dotato nel 2025, in calo rispetto al 17,8% dell’anno precedente. Eppure, proprio nelle province dove è più diffusa, come Caserta (56,5%) e Napoli (45,7%), si registrano i cali maggiori: -5,2% e -5,1%, un paradosso evidente. Proprio là dove dovrebbe offrire vantaggi, la fiducia nella scatola nera sembra scemare. Perché rinunciare a un possibile risparmio? Le risposte, per ora, mancano e i rincari sull’RC Auto continuano.

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