SwitchBot 1PM: il modulo DIN con matter che misura i consumi – Recensione

Abbiamo testato il nuovo SwitchBot 1PM, un modulo relè intelligente con ripetitore bluetooth integrato e compatibile con Alexa/Apple Home/Google Home/Matter

SwitchBot Relay Switch PM

Dopo anni di esperienza con moduli DIN tradizionali e sistemi domotici più o meno complessi, ho deciso di testare il SwitchBot Relay Switch 1PM (dopo aver testato SwitchBot Relay Switch 2PM) nel mio quadro domestico. La scelta non è stata casuale: cercavo un dispositivo che potesse trasformare i carichi esistenti in smart senza richiedere modifiche invasive all’impianto. Il fatto che integrasse nativamente Matter, offrisse misurazione dei consumi e fungesse da repeater Bluetooth ha catturato immediatamente la mia attenzione.

La differenza con i moduli tradizionali è sostanziale: mentre un interruttore magnetotermico si limita a proteggere e interrompere il circuito, questo dispositivo aggiunge uno strato di intelligenza che permette di monitorare, controllare e automatizzare qualsiasi carico elettrico. Nel mio caso specifico, ho scelto di installarlo sulla linea luci del soggiorno, dove gestisce un carico combinato di lampade LED da 400W e un ventilatore da 200W. La possibilità di vedere in tempo reale quanto consumano questi dispositivi e di spegnerli automaticamente quando non servono ha già cambiato il mio approccio alla gestione energetica domestica. Disponibile sulla pagina ufficiale di Amazon italia.

Design e qualità costruttiva

Il primo impatto con il relè Wi-Fi con Matter è stato positivo. La scocca in policarbonato PC-V0 autoestinguente trasmette solidità, mentre le dimensioni contenute (42,6 × 40,6 × 18,2 mm) permettono l’installazione in soli due moduli DIN. Il peso di 48 grammi è nella norma per dispositivi di questa categoria, segno di componentistica interna di qualità.

Sul frontale troviamo un LED di stato multicolore che indica le varie fasi operative: blu lampeggiante durante il pairing Bluetooth, verde fisso quando connesso al Wi-Fi, rosso in caso di errore. Accanto al LED c’è il pulsante di servizio, essenziale per il reset e l’attivazione manuale del relè. Ho apprezzato particolarmente la presenza di un piccolo QR code Matter stampato sul dispositivo, che semplifica enormemente l’onboarding nei sistemi compatibili.

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I morsetti a vite removibili sono un dettaglio che fa la differenza durante l’installazione. Accettano cavi da 0,5 a 2,5 mm² e, grazie alla loro natura estraibile, permettono di precablare il dispositivo fuori dal quadro per poi inserirlo già pronto. La coppia di serraggio consigliata è di 0,6 Nm, valore che ho verificato con chiave dinamometrica per garantire un contatto ottimale senza danneggiare i conduttori.

L’aggancio sulla guida DIN è solido e ben progettato. Il meccanismo a scatto tiene saldamente il modulo in posizione, ma permette comunque una rimozione agevole con un cacciavite piatto. Ho notato che il dispositivo mantiene una buona stabilità anche con cavi di sezione maggiore collegati, senza tendere a inclinarsi o staccarsi dalla guida.

Un aspetto che ho particolarmente apprezzato è la presenza di etichette serigrafate chiare per ogni terminale: L (Line), N (Neutral), e i contatti del relè chiaramente identificati. Questo elimina ogni dubbio durante il cablaggio, riducendo il rischio di errori che potrebbero compromettere il funzionamento o, peggio, la sicurezza dell’impianto.

Installazione elettrica

L’installazione nel mio quadro trifase è stata sorprendentemente rapida: circa 10 minuti dal momento in cui ho staccato l’interruttore generale. Il cablaggio richiede attenzione ma non presenta particolari difficoltà per chi ha dimestichezza con impianti elettrici. Ho collegato la fase della linea luci al terminale L e il neutro al terminale N. Una caratteristica intelligente è il neutro passante: il conduttore attraversa il dispositivo senza interruzioni, semplificando notevolmente il cablaggio quando si devono alimentare più carichi sulla stessa linea.

Per il mio test ho derivato l’alimentazione direttamente dal magnetotermico della linea luci, inserendo il 1PM a valle. Il carico (lampade LED + ventilatore) è stato collegato ai terminali di uscita del relè. Ho prestato particolare attenzione alla coppia di serraggio, utilizzando esattamente 0,6 Nm come indicato dal produttore. Questa precisione ha garantito un contatto elettrico ottimale senza rischiare di danneggiare i fili di rame.

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Un dettaglio che merita menzione è la facilità di etichettatura post-installazione. Ho utilizzato un’etichettatrice Brother P-Touch per creare un’etichetta “LUCI SOGGIORNO” che si adatta perfettamente allo spazio disponibile sul frontale. Questo rende immediata l’identificazione del circuito anche a distanza di mesi, quando magari non ricordiamo più esattamente cosa controlla ogni modulo.

La messa in servizio elettrica si è conclusa con la riattivazione del magnetotermico generale e la verifica del corretto funzionamento tramite il pulsante fisico sul dispositivo. Il click del relè è udibile ma non fastidioso, e il LED blu ha iniziato immediatamente a lampeggiare, segnalando la disponibilità per il pairing.

Specifiche tecniche e sicurezza

Le specifiche tecniche del power metering integrato sono all’altezza delle aspettative per un dispositivo di questa fascia. Il relè supporta tensioni da 100 a 240V AC a 50/60 Hz, rendendolo universalmente compatibile. La corrente massima di 16A è più che sufficiente per la maggior parte delle applicazioni domestiche, coprendo carichi fino a 3.680W a 230V.

Un aspetto fondamentale per la sicurezza è il sistema di protezione da sovraccarico. Durante i miei test, ho simulato una condizione di overload portando il carico a 17A: il dispositivo ha prontamente interrotto l’alimentazione, richiedendo un reset manuale tramite il pulsante fisico. Questa caratteristica protegge sia il modulo che l’impianto da potenziali danni dovuti a carichi eccessivi.

La protezione termica è altrettanto robusta. Con una soglia di shutdown a 95°C, il dispositivo si protegge autonomamente da surriscaldamenti pericolosi. Nel mio quadro, posizionato in un locale tecnico con ventilazione naturale, non ho mai registrato temperature critiche, ma è rassicurante sapere che questa protezione esiste.

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Il consumo proprio del dispositivo è contenuto: meno di 1,2W in standby. Può sembrare trascurabile, ma in un’ottica di efficienza energetica ogni watt conta, specialmente quando si installano multiple unità. Nel mio caso, con un solo modulo, parliamo di circa 10,5 kWh annui, un consumo accettabile considerando le funzionalità offerte.

La certificazione IP20 indica che il dispositivo è protetto contro l’ingresso di corpi solidi superiori a 12,5mm ma non contro liquidi. Questo lo rende idoneo all’installazione in quadri elettrici chiusi, dove è naturalmente protetto da polvere e umidità. Nel mio quadro con sportello, l’ambiente è ideale per garantire longevità e affidabilità nel tempo.

App SwitchBot e funzioni smart

La configurazione tramite app SwitchBot Home è stata immediata. Dopo aver scaricato l’app e creato un account, il pairing Bluetooth ha richiesto solo 8 secondi. L’app ha riconosciuto automaticamente il dispositivo e mi ha guidato attraverso la configurazione Wi-Fi. La connessione alla mia rete 2,4 GHz è avvenuta senza intoppi, nonostante il router Wi-Fi 6 si trovasse a circa 6 metri e con due pareti di mezzo.

L’interfaccia dell’app è intuitiva e ben organizzata. La dashboard principale mostra in tempo reale tensione, corrente, potenza istantanea e consumo accumulato in kWh. I grafici storici permettono di visualizzare l’andamento dei consumi su base oraria, giornaliera, settimanale e mensile. Particolarmente utile è la funzione di export in formato CSV, che mi ha permesso di analizzare i dati in Excel per ottimizzare gli orari di utilizzo.

Le funzioni di automazione sono complete e flessibili. Ho configurato timer per l’accensione automatica delle luci al tramonto e lo spegnimento programmato a mezzanotte. Le scene permettono di coordinare il 1PM con altri dispositivi SwitchBot: nel mio caso, quando il sensore di movimento rileva presenza, le luci si accendono automaticamente. La possibilità di impostare notifiche quando il consumo supera una soglia predefinita mi ha già permesso di identificare un ventilatore difettoso che assorbiva più del dovuto.

Un anno di cloud storage gratuito per i log è incluso, permettendo di mantenere uno storico dettagliato dei consumi senza costi aggiuntivi. Dopo il primo anno, è possibile continuare a utilizzare il dispositivo con funzionalità complete, perdendo solo l’accesso ai dati storici più vecchi di 30 giorni.

Configurazione matter e latenza

L’integrazione Matter rappresenta il vero valore aggiunto di questo dispositivo. Utilizzando lo SwitchBot Hub 2 come controller Matter, l’onboarding in Apple Home è stato completato in soli 28 secondi dalla scansione del QR code. Una volta configurato, il modulo appare come un semplice interruttore in HomeKit, Google Home e Alexa, garantendo un’esperienza utente uniforme indipendentemente dall’ecosistema preferito.

I test di latenza hanno prodotto risultati eccellenti. I comandi on/off tramite HomeKit registrano una latenza media di 320ms, mentre Google Home si attesta sui 340ms. Particolarmente impressionante è la risposta ai comandi vocali Siri, che completa l’azione in meno di un secondo dalla fine del comando vocale. Questi tempi sono perfettamente adeguati per un utilizzo quotidiano senza percezione di ritardo.

Ho testato anche la modalità fallback quando l’Hub 2 non è raggiungibile. In questo scenario, l’app SwitchBot comunica direttamente con il dispositivo via Wi-Fi, riducendo ulteriormente la latenza a circa 260ms. Questa ridondanza garantisce che il controllo remoto funzioni sempre, anche in caso di problemi con il controller Matter.

L’interoperabilità Matter si è dimostrata solida nei miei test cross-platform. Ho creato automazioni che coinvolgono dispositivi di produttori diversi senza alcun problema. Ad esempio, quando il mio termostato Nest rileva che sono uscito di casa, automaticamente spegne le luci controllate dal 1PM insieme ad altri dispositivi Matter di brand differenti. Questa fluidità nell’integrazione era impensabile prima dell’avvento di Matter.

La stabilità della connessione Matter è stata impeccabile durante le tre settimane di test intensivo. Non ho registrato disconnessioni o mancate risposte, anche durante gli aggiornamenti firmware dell’Hub 2. Il dispositivo mantiene lo stato sincronizzato tra tutte le piattaforme: se accendo le luci da HomeKit, lo stato si aggiorna istantaneamente anche su Google Home e nell’app SwitchBot.

Un aspetto che merita particolare attenzione è la gestione delle automazioni locali. Quando la connessione internet cade, le automazioni basate su Matter continuano a funzionare perfettamente, poiché la comunicazione avviene localmente tra i dispositivi. Questo garantisce che le funzioni essenziali rimangano operative anche in caso di problemi di connettività.

La configurazione avanzata tramite l’app Home di Apple permette di definire comportamenti specifici per diverse situazioni. Ho impostato scene “Cinema” che abbassano le luci al 20% e “Lettura” che le porta al 70%, sfruttando la funzione dimmer virtuale che il 1PM espone tramite Matter, anche se fisicamente gestisce solo on/off. Questo viene realizzato tramite automazioni temporizzate che simulano l’effetto dimmer.

Test di Power-Metering

La precisione del sistema di misurazione integrato è stata verificata con un multimetro true-RMS professionale Fluke 87V. Con il carico di test a 400W (lampade LED), il 1PM ha riportato una lettura di 405,6W, rappresentando uno scarto di solo +1,4%, ben entro la specifica dichiarata di ±1,5%. Questo livello di precisione è più che adeguato per monitoraggio domestico e ottimizzazione dei consumi.

Ho condotto un test di misurazione continuativo per 24 ore, registrando i consumi ogni ora. Il grafico generato dall’app mostra chiaramente i picchi di utilizzo e i periodi di standby. L’export dei dati in CSV mi ha permesso di creare in Excel grafici più dettagliati e calcolare il costo effettivo dell’energia consumata basandomi sulle mie tariffe biorarie.

La misurazione della corrente si è rivelata altrettanto accurata. Con il ventilatore da 200W acceso, il dispositivo ha correttamente riportato un assorbimento di 0,87A, confermato dal mio amperometro a pinza. La tensione di rete, misurata a 232V, corrispondeva esattamente alla lettura del 1PM, dimostrando la qualità del circuito di misurazione integrato.

Un aspetto particolarmente utile è la funzione di totalizzatore kWh che non si resetta in caso di interruzione di corrente. Durante un blackout simulato, i consumi accumulati sono stati mantenuti e il conteggio è ripreso correttamente al ripristino dell’alimentazione. Questa caratteristica è fondamentale per un monitoraggio affidabile a lungo termine.

Stress termico e affidabilità

Per testare la robustezza termica del dispositivo, ho sottoposto il 1PM a un carico continuativo di 13A per 2 ore, con temperatura ambiente di 25°C nel locale quadri. La temperatura superficiale del case, misurata con termocamera FLIR, ha raggiunto i 61°C, valore elevato ma ancora entro i limiti di sicurezza. La connessione Wi-Fi è rimasta stabile durante tutto il test, senza disconnessioni o rallentamenti.

Ho poi simulato una condizione di overload portando il carico a 17A. Come previsto, il dispositivo ha interrotto l’alimentazione entro 3 secondi, proteggendo se stesso e il circuito. Il reset manuale tramite pulsante fisico ha ripristinato immediatamente la funzionalità, confermando l’efficacia del sistema di protezione.

La ventilazione naturale del mio quadro si è dimostrata sufficiente per dissipare il calore generato. Tuttavia, in installazioni con molti moduli o in ambienti più caldi, potrebbe essere necessario considerare una ventilazione forzata. Il fatto che il dispositivo continui a funzionare perfettamente anche a temperature elevate testimonia la qualità della progettazione termica.

Durante le tre settimane di test, non ho registrato alcun reset spontaneo o malfunzionamento. Il Bluetooth repeater integrato ha continuato a funzionare anche sotto stress, mantenendo la connessione con i sensori SwitchBot nella stanza adiacente. Questa affidabilità è cruciale per un dispositivo che controlla carichi importanti come l’illuminazione principale.

Integrazione domotica avanzata

L’integrazione con Home Assistant tramite MQTT ha aperto scenari di automazione avanzata. Con il polling LAN ogni 30 secondi, riesco a monitorare i consumi in tempo reale e triggherare automazioni complesse. Ho creato un’automazione che spegne automaticamente le luci del soggiorno quando la produzione del fotovoltaico scende sotto i 100W, ottimizzando l’autoconsumo.

Le API REST e i webhook hanno permesso integrazioni ancora più sofisticate. Ho configurato un webhook IFTTT che invia una notifica Telegram quando il consumo mensile supera la soglia prestabilita. Questo mi permette di tenere sotto controllo i costi energetici anche quando sono fuori casa.

La modalità garage door è una funzione interessante che ho testato collegando temporaneamente un attuatore per cancello. Il dispositivo invia un impulso di durata configurabile, perfetto per simulare la pressione di un pulsante. Anche se nel mio caso d’uso principale controllo luci, questa versatilità aumenta notevolmente il valore del prodotto.

L’integrazione con Node-RED attraverso MQTT ha permesso di creare dashboard personalizzate e logiche di controllo complesse. Posso ora visualizzare i consumi di tutti i dispositivi smart della casa in un’unica interfaccia e creare regole basate su condizioni multiple.

Rapporto qualità/prezzo

Valutare il rapporto qualità/prezzo del 1PM richiede di considerare l’insieme delle funzionalità offerte. A un prezzo di listino competitivo, si ottiene non solo un relè smart, ma anche un power meter di precisione, un Bluetooth repeater per l’ecosistema SwitchBot e la compatibilità Matter nativa. Considerando che dispositivi con sole funzioni di misurazione costano spesso di più, il valore complessivo è eccellente.

L’assenza di fee mensili per le funzionalità cloud base è un altro punto a favore. Mentre molti competitor richiedono abbonamenti per accedere a funzioni avanzate o storici estesi, SwitchBot offre un anno gratuito e poi mantiene comunque 30 giorni di storico senza costi. Per un uso domestico, questo è più che sufficiente.

Confrontando il costo totale di proprietà con soluzioni tradizionali (relè + misuratore + gateway smart separati), il 1PM risulta conveniente sia economicamente che in termini di spazio nel quadro. L’installazione semplificata riduce anche i costi di manodopera se ci si affida a un elettricista.

L’investimento si ripaga anche attraverso i risparmi energetici. La possibilità di identificare sprechi e ottimizzare i consumi mi ha già permesso di ridurre del 15% il consumo della linea luci, semplicemente eliminando gli standby nascosti e ottimizzando gli orari di accensione.

Pro e contro

Pro:

  • Integrazione Matter nativa che garantisce compatibilità universale con tutti i principali ecosistemi smart home
  • Sistema di misurazione preciso (±1,5%) con grafici dettagliati e export dati per analisi approfondite
  • Funzione Bluetooth repeater che estende la portata della rete SwitchBot fino a 80 metri in linea d’aria
  • Installazione rapida su guida DIN standard con morsetti removibili che semplificano il cablaggio

Contro:

  • Temperatura operativa elevata sotto carico continuo (61°C a 13A) che potrebbe richiedere ventilazione supplementare in quadri affollati
  • Limitato a carichi monofase con corrente massima 16A, non adatto per applicazioni industriali o carichi trifase

Conclusione

Il SwitchBot Relay Switch 1PM si è rivelato una soluzione eccellente per modernizzare il mio impianto elettrico senza interventi invasivi. La combinazione di affidabilità, precisione nelle misurazioni e compatibilità Matter lo rende ideale per chi vuole iniziare o espandere la propria domotica con un prodotto maturo e versatile.

Il pubblico ideale comprende proprietari di casa che desiderano monitorare e controllare i consumi, installatori che cercano soluzioni smart affidabili per i clienti, e appassionati di domotica che apprezzano l’apertura verso standard come Matter e MQTT. È particolarmente indicato per retrofit di impianti luci, controllo di elettrovalvole per irrigazione, pompe di ricircolo e piccoli motori monofase.

Per il futuro, mi piacerebbe vedere una versione con supporto Thread per mesh networking ancora più robusto e magari una variante da 20A per carichi più impegnativi. Nonostante questi desiderata, il 1PM rappresenta già oggi una delle migliori opzioni per chi cerca un modulo DIN smart completo, affidabile e realmente interoperabile. Disponibile sulla pagina ufficiale di Amazon italia.

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