L’IA potrebbe presto abbandonare schermi e tastiere per diventare parte del nostro abbigliamento. È questa la visione portata avanti da Jony Ive, l’ex designer di Apple, ora coinvolto in una stretta collaborazione con OpenAI. Dopo l’acquisizione della sua startup da parte dell’azienda guidata da Sam Altman, Ive si sta dedicando alla creazione di dispositivi AI dal forte impatto innovativo. Tra questi vi è un oggetto sorprendente, una collana.
OpenAI guarda oltre i telefoni e punta su ambienti domestici intelligenti e robot sociali per un’AI quotidiana e coinvolgente
Non si tratta di un semplice accessorio, ma di un “gadget mobile” a forma di ciondolo che può essere indossato al collo. Tale dispositivo consentirà agli utenti di accedere a ChatGPT attraverso comandi vocali. In modo da offrire un’esperienza d’uso fluida, senza schermi né mani occupate. L’idea di un’interazione vocale continua, incorporata in un oggetto discreto, rappresenta una vera rivoluzione nell’uso dell’intelligenza artificiale. La collana AI non è solo un oggetto da indossare, ma rappresenta un tentativo di rendere l’intelligenza artificiale invisibile, ma sempre presente, perfettamente integrata nella vita quotidiana.
Oltre alla collana, Ive sta guidando la progettazione di altri due dispositivi AI per OpenAI. Il primo è un assistente da tavolo, simile a uno smart speaker, pensato per l’ambiente domestico. Il principio è lo stesso, ovvero offrire un dispositivo capace di interagire vocalmente con gli utenti, posizionato in casa e sempre connesso a ChatGPT. Il secondo progetto è ancora più ambizioso. In quanto si tratta di un robot in grado di costruire un legame con le persone. Dunque non una semplice macchina programmata per eseguire ordini, ma un’entità dotata di una capacità di interazione quasi emotiva, mediata dall’intelligenza artificiale. Si tratta di un obiettivo ancora distante, ma la visione è chiara. Si intende rendere la tecnologia empatica, più vicina all’essere umano.
Insomma, con l’esperienza di Ive e la potenza dei modelli di OpenAI, il confine tra design e intelligenza artificiale potrebbe presto dissolversi. E la prossima generazione di device intelligenti non sarà più qualcosa da usare, ma da indossare, ascoltare, e forse anche conoscere.