Wolfsburg, la fabbrica Volkswagen: tra tagli, elettrico e incertezze

La sede tedesca di Volkswagen accorcia l’orario di lavoro e riorganizza la produzione. Ma l’ottimismo non basta

Volkswagen

A Wolfsburg, la storica fabbrica Volkswagen, il passaggio verso la mobilità elettrica non ha condotto ad una nuova stagione di crescita, ma piuttosto a tagli, riduzioni e sacrifici. L’azienda ha annunciato un cambiamento strutturale, infatti da quattro linee produttive passerà a due. Ciò rappresenta un segnale chiaro di quanto avverrà. Ovvero che la produzione sarà concentrata interamente su veicoli elettrici, ma la riorganizzazione avrà un impatto diretto su ritmi, occupazione e stabilità.

Volkswagen Golf addio: cala la produzione e aumenta la pressione sull’organico

Una delle misure più discusse riguarda l’introduzione di una settimana lavorativa ridotta. L’ipotesi prevede il passaggio a quattro giorni di lavoro, ma si tratterebbe di una soluzione temporanea, pensata per le fasi più complesse della transizione, a partire dal 2027. I dirigenti, però, chiedono fin da ora maggior disponibilità agli operai. Una proposta che suona contraddittoria e che rischia di generare tensioni sindacali e malcontento diffuso.

Lo stabilimento di Wolfsburg era da sempre il cuore produttivo della Golf. Ma i numeri non mentono. Nel 2015, oltre un milione di unità venivano prodotte a livello mondiale. Nel 2024, le stime si sono fermate poco sopra le 300.000. Per il 2025, ci si aspetta un ulteriore calo a 250.000 esemplari. A partire dal 2027, la Golf a combustione interna sarà assemblata in Messico. A Wolfsburg resterà così solo la versione elettrica.

Questa riorganizzazione è parte di un piano più ampio in cui entro il 2030, Volkswagen punta a tagliare 35.000 posti di lavoro in Germania. Più di 20.000 dipendenti hanno già lasciato l’azienda grazie a incentivi e pensionamenti anticipati. Solo nell’ultimo anno, sono stati stanziati 900 milioni di euro per agevolare le uscite volontarie. A tal proposito il direttore finanziario, David Powels, ha illustrato il contesto. Sono infatti stati mostrati margini bassi sui veicoli elettrici, costi in aumento e concorrenza cinese spietata. Il futuro della fabbrica dipenderà dalla nuova Golf elettrica, ma la transizione sarà lunga, complessa e, per molti, persino dolorosa.

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