Torniamo su un argomento molto famoso soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica che stiamo vivendo. Parliamo della stampa 3D. Quest’ultima sembra avvicinarsi di recente a una materia molto conosciuta, ovvero, la fisica.
Stampa 3D, ci sono novità?
Nel New Jersey a quanto pare un gruppo di ingegneri sta conducendo un progetto molto interessante. Esattamente nello stesso tempo si aggiudica il ruolo di promettente nella corsa all’energia da fusione. Visto che va a utilizzare strumenti poco convenzionali per il mondo scientifico, ovvero la stampa 3D e prototipi in plastica. Il Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL), il quale fa riferimento al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, sta utilizzando la prototipazione rapida per preparare l’assemblaggio di uno dei componenti più difficili e complessi della sua macchina sperimentale utilizzata per la fusione: il sistema magnetico principale.
Il National Spherical Torus Experiment-Upgrade (NSTX-U), sul quale il laboratorio lavora già da diversi anni, punta alla dimostrazione dell’efficacia dei tokamak sferici compatti. Parliamo di un tipo di reattore che potrebbe, e soprattutto dovrebbe, permettere un percorso più efficiente verso le centrali a fusione del futuro anche con un possibile uso di stampa 3D. Per rendere possibile il tutto servirà un potente campo magnetico capace di confinare il plasma a temperature superiori a quelle del Sole. La parte fondamentale di questo sistema è un grande magnete toroidale. Questo è circondato da una bobina OH per permettere il riscaldamento, attualmente in costruzione in Spagna presso l’azienda Elytt Energy.
Intanto che si aspetta la consegna, la quale è prevista per l’autunno 2025, il team statunitense ha voluto dimostrare una soluzione molto semplice ed efficace: utilizzare la stampa 3D per fornire una replica alta circa un metro e larga 60 centimetri della parte superiore del pacchetto magnetico. Questo modello permette ai vari ingegneri di simulare in modo molto preciso le fasi di assemblaggio e di verifica degli alloggiamenti dei componenti. Normalmente sono inclusi i 36 condotti d’acqua, indispensabili per raffreddare i magneti durante gli esperimenti.