Nel panorama in rapida evoluzione delle neurotecnologie, l’azienda americana Paradromics ha compiuto un importante passo avanti. Ciò grazie al primo impianto (e la rimozione) del proprio dispositivo cerebrale Connexus BCI su un essere umano. Paradromics lavora da anni allo sviluppo di interfacce cervello-computer (BCI) destinate ad assistere persone con gravi limitazioni motorie. Offrendo loro la possibilità di comunicare attraverso il pensiero. L’intervento è stato eseguito il 14 maggio all’Università del Michigan. Ciò in concomitanza con un’operazione già programmata per trattare l’epilessia. La procedura è durata solo venti minuti e ha permesso al team medico di osservare l’attività cerebrale in tempo reale. Aprendo nuove prospettive per il monitoraggio e l’interazione diretta con i segnali neurali. L’esperimento è stato condotto nel contesto di uno studio autorizzato per l’uso di tecnologie sperimentali a basso rischio.
Paradromics: dettagli sul nuovo impianto BCI
Il merito dell’intervento va anche al team clinico guidato dal professor Oren Sagher, specialista in neurochirurgia. Affiancato dal dottor Matthew Willsey, esperto di ingegneria biomedica. La sinergia tra ricerca medica e innovazione tecnologica ha reso possibile il test di un dispositivo che promette una risoluzione a livello di singolo neurone. Superando in precisione alcune delle soluzioni finora disponibili.
Secondo Matt Angle, fondatore e amministratore delegato di Paradromics, l’evento rappresenta un momento chiave per l’azienda. Quest’ultima prevede, infatti, di avviare entro la fine dell’anno uno studio clinico su larga scala. Destinato a verificare la sicurezza e l’efficacia del Connexus BCI. In particolare, su persone affette da paralisi o disturbi neurologici gravi.
Il dispositivo non è ancora stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA). Nel frattempo, Paradromics segue il sentiero tracciato da altri pionieri del settore come Neuralink. L’impresa fondata da Elon Musk, infatti, ha già avviato i suoi primi test clinici su pazienti paralizzati. Al momento, cinque soggetti sono in grado di controllare computer e dispositivi solo con il pensiero proprio grazie alla tecnologia di Neuralink.