Auto elettriche in Europa: la corsa a ostacoli verso la mobilità del futuro

Un nuovo strumento digitale aiuta a capire dove vanno davvero le auto elettriche nei Paesi europei

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La mobilità elettrica rappresenta un pilastro fondamentale del Green Deal europeo. Ma i progressi nei diversi Stati sono tutt’altro che uguali. Per rendere più trasparente la situazione e monitorare con precisione lo sviluppo del settore, ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili, ha realizzato un tracker online. Ovvero uno strumento che raccoglie e aggiorna costantemente i principali dati sulle auto elettriche.

Questo servizio offre una visione generale e dettagliata sulle nuove immatricolazioni, ma non solo. Monitora anche l’espansione delle infrastrutture di ricarica, la diffusione dei veicoli già in circolazione e i prezzi medi dell’energia necessaria per la ricarica. ACEA lo ha pensato soprattutto per giornalisti, analisti e stakeholder del settore, ma è liberamente accessibile a tutti. In quanto informare significa anche favorire una transizione più consapevole.

Auto elettriche in numeri: Norvegia regina, Italia ancora indietro

Il tracker ha anche un valore politico. I dati raccolti servono da base concreta per i confronti con la Commissione Europea, con l’obiettivo di migliorare le strategie di decarbonizzazione del trasporto. Oggi, capire dove si è in ritardo e dove si sta accelerando diventa essenziale per agire in modo mirato.

I numeri del tracker raccontano molto. Nel primo trimestre del 2025, la media europea di quota di mercato delle auto elettriche a batteria (BEV) ha raggiunto il 15,2%. Ma dietro questa cifra si nasconde un’Europa a due velocità. La Norvegia guida con un clamoroso 90,6%, seguita da Regno Unito e Germania. In netta difficoltà, invece, molti Paesi dell’Europa orientale, ancora legati ai motori tradizionali.

E l’Italia? I dati non sono incoraggianti. Le immatricolazioni BEV si fermano al 5,2%, nettamente sotto la media. A questo si aggiunge un altro problema, il costo della ricarica. Nel nostro Paese infatti, ricaricare un’auto elettrica costa più che altrove. Si pagano in media 0,69cent. al kWh per la corrente alternata e 0,80 per la continua, mentre la media UE è rispettivamente di 0,59 e 0,63 centesimi.Le infrastrutture crescono, ma il ritmo non è sufficiente. Il divario con i Paesi più avanzati resta ampio. Il tracker di ACEA permette di visualizzare questi squilibri in tempo reale e sottolinea, ancora una volta, quanto sia urgente intervenire.

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