Guida assistita: i dati sulla sicurezza non sono uguali per tutti

Secondo una recente analisi, il sistema di guida assistita si sta diffondendo sempre di più, ma la sicurezza non è al primo posto per tutti.

guida

Le tecnologie di assistenza alla guida si stanno diffondendo rapidamente. Tali sistemi, infatti, stanno diventando un elemento standard nei veicoli di nuova generazione. Eppure, la semplice presenza di tale tecnologia non è sinonimo di sicurezza. A ribadirlo è Euro NCAP, l’organismo europeo incaricato di valutare la protezione offerta dai veicoli. Quest’ultimo ha recentemente messo sotto esame nove auto dotate di guida assistita di livello 2. Per poi evidenziare importanti differenze tra un modello e l’altro. Le valutazioni di Euro NCAP si basano su due criteri principali. La “Assistance Competence” che analizza l’interazione tra sistema e guidatore. E il “Safety Backup” che misura la capacità del veicolo di intervenire in situazioni d’emergenza. I risultati hanno premiato alcune auto che riescono a mantenere un delicato equilibrio tra supporto tecnologico e centralità del conducente.

Euro NCAP: ecco i dati sulla sicurezza della guida autonoma

Tra i veicoli che si sono distinti positivamente ci sono Kia EV3, Porsche Macan, Renault 5 e Toyota bZ4X. Tutte accomunate da una valutazione finale definita “Molto buona”. Tali modelli si sono dimostrati efficaci nell’assistere il guidatore senza mai lasciar intendere di poter fare tutto da soli. In particolare, la Porsche Macan ha spiccato per l’integrazione del sistema “InnoDrive with Active Lane-Keeping”. Apprezzato per l’elevata leggibilità delle informazioni tramite head-up display e la gestione fluida dei comandi manuali. L’auto ha ottenuto un 85% per la competenza nell’assistenza e un 92% per la sicurezza in backup.

Altri modelli, pur mostrando potenziale, hanno evidenziato alcune carenze. È il caso della Mazda CX-80 e dell’XPENG G9, entrambe classificate come “Buone”. Un giudizio positivo, ma che riflette la necessità di perfezionare la sinergia tra tecnologia e guidatore. A fare notizia, però, sono le valutazioni meno favorevoli di marchi noti per l’innovazione. Come, ad esempio, Tesla, Volvo e MG. La Tesla Model S, ad esempio, ha ricevuto solo il 30% nel criterio di Assistance Competence. Ciò nonostante l’elevato 94% nel Safety Backup. Secondo gli esperti, il problema risiede nell’ambiguità del sistema “Autopilot”, il cui nome e materiale promozionale possono trarre in inganno, suggerendo una guida autonoma che non corrisponde alle reali capacità operative.

Anche la Volvo EX30 è stata criticata per l’ergonomia del sistema, che costringe il conducente a guardare uno schermo centrale per ricevere avvisi. Aumentando il rischio di distrazione. Inoltre, l’assenza di una funzione che disattivi automaticamente l’assistenza in caso di inattività prolungata del guidatore è stata considerata un limite per la sicurezza complessiva. Tale nuova serie di test dimostra che l’affidabilità dei sistemi di guida assistita non può essere data per scontata. Serve una valutazione attenta. La tecnologia può essere un valido alleato, ma solo se progettata per valorizzare la responsabilità umana nella guida.

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