Luna: simulato un allunaggio per testare le riprese

Come sono le riprese sulla Luna? Per rispondere a tale quesito l'Europa ha simulato un allunaggio. Scopriamo cosa è emerso.

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Ci sono alcune riprese che risultano particolarmente complesse. Ciò anche quando si utilizzano tecnologie ultra-avanzate. È il caso dell’allunaggio. Riuscire a riprendere un momento simile sulla Luna non risulta semplice. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le difficoltà tecniche nel documentare uno sbarco lunare restano notevoli, anche con le più moderne videocamere 8K. Ne è pienamente consapevole l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Quest’ultima ha avviato un importante progetto sperimentale per formare operatori e tecnici in vista delle prossime missioni lunari. Presso la struttura LUNA, situata a Colonia e sviluppata in collaborazione con il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), è stato creato un ambiente che riproduce fedelmente la superficie della Luna.

Luna: ecco come è stato simulato l’allunaggio

In tale scenario iperrealistico, gli astronauti Matthias Maurer e Aidan Cowley hanno partecipato ad alcuni test. Il tutto sotto l’osservazione di fotografi e videomaker professionisti. Lo scopo di tali esercizi non è creare illusioni cinematografiche, ma studiare e affrontare le reali difficoltà che comporta la registrazione di immagini in condizioni extraterrestri.

La luce solare sulla Luna non viene diffusa, ma colpisce gli oggetti in modo diretto. Generando zone d’ombra e di luce molto accentuate. Un lato del soggetto può risultare completamente oscurato, mentre l’altro appare sovraesposto. Per tale motivo, all’interno del laboratorio LUNA sono stati messi a punto diversi sistemi di illuminazione artificiale e simulatori solari. Con lo scopo di ricreare il complesso bilanciamento luminoso lunare. Tra gli aspetti più critici figurano la gestione dell’illuminazione e della polvere. Oltre che la resa dei contrasti estremi causati dalla mancanza di atmosfera e la trasmissione dei dati in condizioni di comunicazione limitata.

Ma riprendere buone immagini non è sufficiente. Bisogna anche riuscire a trasmetterle sulla Terra. Le difficoltà non sono da poco. Il tempo di latenza tra Luna e Terra è di circa 1,3 secondi, ma la vera sfida è il flusso dati ridotto. I video ad alta risoluzione e ad alto movimento mettono a dura prova i sistemi di codifica. Rischiando di compromettere la qualità dell’immagine.

Per superare tali limiti, l’ESA sta sviluppando il programma Moonlight. Il quale prevede l’invio entro il 2030 di una costellazione di satelliti lunari. Quest’ultimi non solo miglioreranno la comunicazione tra la Luna e la Terra, ma offriranno anche supporto alla navigazione e alla trasmissione dati.

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