Windows 11
La diffusione di Windows 11 mostra un netto rallentamento nel mese di maggio 2025, segnando uno dei risultati peggiori degli ultimi 12 mesi. Parallelamente, Windows 10 registra un incremento, probabilmente legato all’annuncio dell’estensione del supporto fino al 2028. I dati aggiornati suggeriscono che l’adozione del sistema operativo più recente di Microsoft sta entrando in una fase di stallo.
Crescita quasi nulla per Windows 11
Secondo i dati di Statcounter aggiornati al mese di maggio 2025, la quota di mercato di Windows 11 è passata dal 27,76% al 27,76%, segnando un crescita pari a zero. Questo risultato rappresenta un freno significativo rispetto al trend degli ultimi mesi, dove la piattaforma aveva guadagnato terreno, seppur con lentezza. Nonostante le continue ottimizzazioni e gli aggiornamenti rilasciati da Microsoft, Windows 11 fatica ancora a diventare lo standard dominante.
In controtendenza, Windows 10 ha fatto registrare una crescita, salendo dal 68,02% al 68,34%, con un incremento dello 0,32%. Una variazione che, seppur contenuta, segna un’inversione rispetto al lento ma costante calo degli ultimi anni. Il dato può essere attribuito all’annuncio ufficiale di Microsoft, che ha confermato il supporto esteso per Windows 10 fino al 2028, includendo aggiornamenti di sicurezza anche dopo la data di fine supporto originale prevista per ottobre 2025.
La decisione di estendere il supporto a pagamento per Windows 10 ha avuto un effetto immediato sulle preferenze degli utenti, soprattutto nel contesto aziendale e tra i consumatori meno inclini a cambiare sistema operativo. Questo spiega perché molti utenti e imprese stiano scegliendo di rimandare il passaggio a Windows 11, considerandolo ancora non essenziale, soprattutto in assenza di differenze funzionali marcate per l’uso quotidiano.
Tra le versioni meno recenti, Windows 7 mantiene una presenza marginale pari al 2,87%, in leggero calo rispetto al mese precedente. Windows 8.1, invece, resta sotto l’1%, confermando la sua scarsa diffusione nel panorama attuale. Anche se entrambe le versioni sono ufficialmente fuori supporto, vengono ancora utilizzate in alcuni contesti specifici, spesso per motivi di compatibilità con vecchie applicazioni aziendali.
Il rallentamento di Windows 11 solleva interrogativi sulla strategia adottata da Microsoft per incentivare la migrazione. Il sistema operativo, lanciato ufficialmente nell’ottobre 2021, non ha mai registrato una crescita esponenziale come accaduto in passato con Windows 10. I requisiti minimi più stringenti, in particolare l’obbligo di TPM 2.0 e CPU recenti, hanno escluso una fetta significativa dell’hardware in circolazione, limitando le possibilità di aggiornamento.
A rendere il quadro ancora più incerto c’è l’arrivo previsto di Windows 12, atteso nel corso del 2025. Secondo alcune indiscrezioni, la nuova versione punterà maggiormente sull’integrazione dell’intelligenza artificiale, elemento già introdotto in parte con Copilot. Tuttavia, l’annuncio di un nuovo sistema operativo a breve distanza dalla maturità di Windows 11 potrebbe ulteriormente frenare la sua diffusione, alimentando l’attesa per un upgrade più significativo.