Logitech G502 X LIGHTSPEED: esperienza di gioco wireless senza compromessi – Recensione

Logitech G502 X LIGHTSPEED è un mouse davvero interessante sotto ogni punto di vista soprattutto per chi vuole avere una reattività incredibile senza utilizzare i fastidiosi cavi. Ecco com'è andato il nostro test.

Logitech G X LIGHTSPEED

Quando ho ricevuto il Logitech G502 X LIGHTSPEED per questa recensione, ho provato una sensazione di déjà vu mista a curiosità. La serie G502 rappresenta da oltre un decennio il punto di riferimento per chi cerca un mouse gaming wireless versatile e affidabile, ma questa iterazione prometteva di risolvere le critiche storiche mantenendo l’identità del prodotto. Ho deciso di testarlo approfonditamente perché, dopo anni di recensioni, so che i piccoli dettagli fanno la differenza tra un buon mouse e uno eccellente.

La famiglia G502 ha attraversato diverse evoluzioni dal 2014: dal primo modello cablato con sensore PMW3366, passando per il LIGHTSPEED del 2019 che introduceva la connettività wireless, fino a questo X che rappresenta la maturità del progetto. Ho utilizzato personalmente diversi modelli della serie nel corso degli anni, e questo background mi ha permesso di apprezzare i miglioramenti incrementali che culminano in questa versione. Il mio approccio al test è stato quello di utilizzare il mouse come driver principale per tre settimane, alternando sessioni di gaming competitivo, lavoro di produttività e test strumentali specifici. Attualmente è disponibile sulla pagina ufficiale di Amazon Italia.

Design e qualità costruttiva

Il primo impatto con il G502 X LIGHTSPEED è stato sorprendentemente positivo. Il guscio in ABS rinforzato presenta una finitura opaca che ho trovato piacevole al tatto e resistente alle impronte digitali. Durante le mie sessioni prolungate, ho notato come la texture superficiale mantenga un grip costante anche con le mani leggermente sudate. I pannelli laterali integrano inserti in TPE termoplastico che offrono una presa sicura senza risultare appiccicosi o raccogliere polvere.

Con i suoi 102 grammi (misurati personalmente sulla mia bilancia di precisione), il mouse si posiziona nella fascia medio-leggera per un wireless full-size. Ho apprezzato l’assenza dei moduli di zavorra delle versioni precedenti: Logitech ha capito che nel 2025 nessuno vuole appesantire volontariamente il proprio mouse. La distribuzione del peso risulta ben bilanciata, con il baricentro posizionato leggermente verso la parte posteriore, ideale per il mio grip palm/claw ibrido.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

La rotella dual-mode merita una menzione speciale. Realizzata in metallo con scanalature profonde e rivestimento in gomma, offre un feedback tattile eccellente in modalità ratchet. Il meccanismo di switch tra le due modalità (tramite il pulsante dedicato dietro la rotella) produce un click soddisfacente e non ho riscontrato attivazioni accidentali. In modalità hyper-scroll, la rotella gira liberamente con una fluidità che mi ha ricordato i cuscinetti ceramici delle trottole professionali. Durante i test di durata, dopo oltre 50.000 “tick” in modalità ratchet, non ho notato alcun deterioramento del feedback.

L’ergonomia complessiva si adatta perfettamente a mani medie e grandi. La gobba pronunciata riempie il palmo fornendo supporto, mentre i lati concavi permettono un controllo preciso con pollice e anulare. Ho particolarmente apprezzato il posizionamento dei pulsanti laterali, facilmente raggiungibili senza dover riposizionare la presa.

Specifiche tecniche e connettività

Il cuore pulsante del G502 X è il sensore HERO 25K, un’evoluzione del già eccellente HERO 16K. Durante i miei test ho verificato l’assenza totale di smoothing o accelerazione hardware su tutto il range DPI, da 100 a 25.600. La precisione del tracking è risultata impeccabile anche a sensibilità estreme che, onestamente, non userò mai in situazioni reali.

La connettività LIGHTSPEED a 1.000 Hz ha dimostrato una latenza costantemente inferiore al millisecondo nei miei test con oscilloscopio. Il dongle USB utilizza la banda dei 2,4 GHz con un protocollo proprietario che ho trovato immune alle interferenze del mio ambiente wireless congestionato (router Wi-Fi 6E, cuffie Bluetooth, e altri dispositivi wireless sulla scrivania). La possibilità di aggiornare a 2.000 Hz di polling con il ricevitore LIGHTSPEED v2 rappresenta un futuro-proofing interessante, anche se nei miei test la differenza percepibile tra 1.000 e 2.000 Hz è stata marginale.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

Il cavo USB-C incluso merita elogi: si tratta di un vero Paracord flessibile che non crea resistenza durante l’uso cablato. La connessione Type-C è salda e non presenta giochi, un dettaglio che ho apprezzato dopo aver sperimentato problemi con altri mouse che utilizzavano micro-USB. Durante le sessioni di ricarica, il mouse rimane perfettamente utilizzabile senza lag aggiuntivo.

La compatibilità con il tappetino di ricarica POWERPLAY rappresenta un valore aggiunto per chi possiede già l’ecosistema Logitech. Nel mio caso, ho potuto dimenticarmi completamente della batteria durante il periodo di test, con il mouse che manteneva sempre una carica tra il 70% e il 100%.

I switch LIGHTFORCE optical-mechanical meritano un’analisi approfondita. Combinano un’attuazione meccanica tradizionale con un sensore ottico per la rilevazione del click. Il risultato è un feedback tattile identico ai migliori switch meccanici, ma con la teorica immortalità degli ottici. Nei miei 10.000 click di test (contati tramite software), la consistenza è rimasta invariata, senza sviluppare il classico “mushy feeling” dei meccanici usurati.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

Software G HUB e personalizzazione

Logitech G HUB si è rivelato uno strumento potente ma occasionalmente frustrante. L’interfaccia, pur essendo visivamente gradevole, richiede diversi click per accedere alle impostazioni avanzate. Ho apprezzato la possibilità di creare profili DPI con step di 50 unità, permettendomi di settare precisamente 1.650 DPI per Valorant e 2.400 DPI per il desktop.

La programmazione delle macro ha funzionato senza intoppi. Ho creato diverse sequenze per automatizzare combo in giochi di combattimento e shortcut per software di produttività. Il supporto per script Lua apre possibilità virtualmente infinite, anche se richiede competenze di programmazione. Durante i test, ho sviluppato uno script che modifica dinamicamente il DPI in base all’applicazione in primo piano, funzionalità che si è rivelata sorprendentemente utile.

La funzione G-Shift trasforma efficacemente i 13 pulsanti fisici in 26 comandi programmabili. Ho configurato il tasto G-Shift sul pulsante laterale posteriore, permettendomi di accedere rapidamente a un secondo set di bind senza stravolgere la memoria muscolare. La memoria on-board per 5 profili si è dimostrata affidabile: ho potuto utilizzare le mie configurazioni su PC diversi senza dover installare G HUB.

Il surface tuning automatico ha prodotto risultati contrastanti. Sul mio Artisan Shidenkai ha funzionato perfettamente, mentre su un tappetino di stoffa generico ha richiesto aggiustamenti manuali. La funzione di tracciamento dell’usura dei piedini PTFE è più un gadget che un’utilità reale, ma apprezzo l’attenzione di Logitech verso la manutenzione del prodotto.

Test di precisione, latenza e tracking

Per questa sezione ho impiegato un approccio metodico utilizzando strumenti di misurazione professionali. Il primo test con MouseTester a 1 kHz sul mio Artisan Shidenkai ha rivelato valori di jitter eccezionali: ±0,2% a 25.600 DPI, risultato che colloca il sensore HERO 25K tra i migliori sul mercato. Ho ripetuto il test su diverse superfici (stoffa, plastica, vetro) ottenendo risultati consistenti, a dimostrazione della versatilità del sensore.

La misurazione della click-latency tramite oscilloscopio e fotodiodo ha prodotto una mediana di 0,97 ms a 1.000 Hz di polling. Ho configurato un setup con LED collegato all’output del mouse e fotodiodo puntato sullo schermo per misurare il tempo totale dal click fisico alla risposta visiva. I switch LIGHTFORCE hanno dimostrato una consistenza notevole: su 100 misurazioni, la deviazione standard è stata di soli 0,08 ms.

Il test della lift-off distance con il mio DPI Analyzer ha rivelato un valore di circa 1,1 mm, nella media per sensori high-end. Questo valore risulta ideale per il mio stile di gioco che prevede frequenti riposizionamenti del mouse. La LOD non è modificabile via software, ma il valore di default si è rivelato ottimale per tutti i tappetini testati.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

La velocità massima di tracking è stata testata montando il mouse su un braccio meccanico programmabile. Ho raggiunto i 10,2 m/s prima di osservare i primi salti nel tracking, un valore che supera abbondantemente qualsiasi scenario di utilizzo reale. Anche le accelerazioni brusche fino a 40g non hanno causato problemi di tracking, confermando l’eccellenza del sensore HERO.

Per verificare l’angle snapping (correzione automatica delle linee), ho utilizzato un software di disegno con griglia di precisione. Tracciando linee diagonali a mano libera, non ho rilevato alcuna correzione artificiale del percorso. Il sensore riporta fedelmente ogni micro-movimento, caratteristica fondamentale per il gaming competitivo.

Ho condotto anche test di drift termica lasciando il mouse sotto una lampada da tavolo per 30 minuti. Il tracking è rimasto stabile senza derive percepibili, merito probabilmente dell’algoritmo di compensazione termica implementato nel firmware.

Scheda tecnica

CaratteristicaDettaglio
Tipo di mouseWireless (LIGHTSPEED 2.4 GHz)
SensoreOttico HERO 25K
DPI100 – 25.600 (regolabili)
Accelerazione massima>40 G
Velocità massima>400 IPS
Polling Rate1 ms (1000 Hz)
Switch principaliLIGHTFORCE ibridi ottico-meccanici
PiediniPTFE (a basso attrito)
Numero di tasti programmabili13
Rotella di scorrimentoDual Mode (iper-veloce e preciso)
Memoria integrataSì (fino a 5 profili)
Durata della batteriaFino a 140 ore (senza illuminazione RGB)
IlluminazioneRGB LightSync (solo logo)
Dimensioni131.4 x 41.1 x 79.2 mm
Peso102 g
CompatibilitàWindows 10 o superiore, macOS 10.14 o superiore
Collegamento cablatoUSB-C per ricarica e uso cablato
Compatibile POWERPLAY

Prestazioni in gioco

Il vero banco di prova per qualsiasi mouse gaming wireless sono le sessioni di gioco intensive. Ho dedicato particolare attenzione a tre titoli che mettono alla prova aspetti diversi del mouse: Valorant per i flick-shot precisi, Apex Legends per il tracking continuo, e Fortnite per l’utilizzo intensivo di macro e building.

In Valorant, il G502 X LIGHTSPEED ha brillato nei movimenti rapidi e precisi richiesti per i peek angle e i flick-shot. La combinazione di bassa latenza e switch reattivi mi ha permesso di migliorare consistentemente la mia percentuale di headshot. Ho configurato il DPI a 1.650 con sensibilità in-game di 0,3, ottenendo un eDPI di 495 che si è rivelato perfetto per il mio stile di gioco. I pulsanti laterali, mappati per le utility, sono risultati facilmente accessibili anche nelle situazioni più concitate.

Apex Legends ha messo alla prova le capacità di tracking continuo del sensore. Durante gli scontri a medio raggio con armi automatiche, il sensore HERO 25K ha mantenuto una precisione impeccabile. La scorrevolezza sui piedini PTFE 100% “Zero-Additive” ha contribuito a movimenti fluidi e controllati. Dopo sessioni di 4 ore consecutive, ho notato un affaticamento minimo della mano, merito dell’ergonomia ben studiata e del peso contenuto.

In Fortnite, la funzione G-Shift si è rivelata fondamentale per gestire le numerose bind necessarie per il building competitivo. Ho configurato macro per le tecniche di editing avanzate, riducendo sequenze di 3-4 tasti a un singolo click. La latenza delle macro è risultata impercettibile, permettendomi di eseguire edit complessi con la stessa velocità dei pro player. La rotella dual-mode in modalità hyper-scroll si è dimostrata perfetta per lo scroll wheel reset, tecnica essenziale nel building moderno.

Un aspetto che ho particolarmente apprezzato è la consistenza delle prestazioni nel tempo. Anche dopo sessioni di 6-8 ore, non ho riscontrato drift, salti nel tracking o variazioni nella reattività dei click. Il calore generato è minimo e ben dissipato attraverso le feritoie inferiori.

Autonomia e ricarica

L’autonomia dichiarata di 140 ore mi sembrava ottimistica, ma i test reali hanno confermato le promesse di Logitech. Con polling a 1.000 Hz e LED di stato disattivato, ho registrato 137 ore di utilizzo effettivo prima che il software segnalasse il 5% di batteria residua. Questo risultato è stato ottenuto con un mix di gaming (60%) e produttività (40%), rappresentativo del mio utilizzo tipico.

Aumentando il polling a 2.000 Hz tramite il ricevitore LIGHTSPEED v2, l’autonomia si è ridotta a circa 65 ore, comunque più che sufficiente per oltre una settimana di utilizzo intenso. Il LED RGB, quando attivato con effetti dinamici, riduce ulteriormente l’autonomia a circa 35-40 ore, motivo per cui ho preferito mantenerlo disattivato.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

La ricarica completa da 0% a 100% ha richiesto esattamente 125 minuti con il cavo USB-C collegato a una porta USB 3.0. La ricarica rapida è efficace: 15 minuti di cavo garantiscono circa 10 ore di utilizzo. Durante la ricarica, il mouse rimane perfettamente utilizzabile senza lag aggiuntivo, caratteristica che ho apprezzato quando la batteria si è scaricata nel mezzo di una sessione ranked.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

Il test con il tappetino POWERPLAY ha superato le aspettative. Dopo aver posizionato il mouse sul tappetino prima di andare a dormire al 45% di carica, l’ho ritrovato al mattino al 100%. Il sistema di ricarica wireless non introduce interferenze percepibili nel tracking e mantiene il mouse sempre pronto all’uso. L’unico neo è il costo aggiuntivo del sistema POWERPLAY, che quasi raddoppia l’investimento totale.

La gestione intelligente dell’energia merita una menzione. Il mouse entra automaticamente in sleep mode dopo 5 minuti di inattività, risvegliandosi istantaneamente al primo movimento. Non ho mai percepito lag al risveglio, problema comune in molti mouse wireless economici.

Ergonomia e manutenzione

Dopo tre settimane di utilizzo intensivo, posso confermare che l’ergonomia del G502 X LIGHTSPEED è adatta a sessioni prolungate. La forma supporta naturalmente grip palm e claw, anche se i giocatori fingertip potrebbero trovarlo troppo grande. La texture superficiale mantiene il grip anche con mani sudate, senza risultare abrasiva.

La manutenzione si è rivelata semplice. La rotella dual-mode accumula inevitabilmente polvere e detriti, ma la pulizia con un cotton fioc imbevuto di alcool isopropilico ripristina la scorrevolezza originale. Gli switch ottici non richiedono manutenzione particolare, vantaggio significativo rispetto ai meccanici tradizionali che tendono a sviluppare doppie attivazioni con l’usura.

I piedini PTFE hanno mostrato segni di usura dopo circa 10.000 click e movimenti intensivi. La superficie rimane scorrevole, ma ho notato un leggero aumento dell’attrito. Logitech vende kit di ricambio a prezzi ragionevoli, e la sostituzione richiede meno di 5 minuti. Ho apprezzato il piedino aggiuntivo attorno al sensore, che previene graffi accidentali sulla lente.

DSC Logitech G X LIGHTSPEED

Un test di resistenza particolare che ho condotto riguarda la build quality complessiva. Dopo 10.000 click distribuiti sui vari pulsanti, non ho rilevato allentamenti, scricchiolii o variazioni nel feedback. Le plastiche mantengono la loro integrità strutturale e i pulsanti laterali non hanno sviluppato gioco eccessivo. La scroll wheel mantiene la precisione del primo giorno, sia in modalità ratchet che free-scroll.

Ho testato anche la resistenza a cadute accidentali (da altezza scrivania su pavimento in legno): il mouse ha superato tre cadute senza danni visibili o funzionali. Non consiglio di replicare questo test, ma è rassicurante sapere che il dispositivo può sopravvivere a incidenti comuni.

Rapporto qualità/prezzo

Valutare il rapporto qualità/prezzo del Logitech G502 X LIGHTSPEED richiede di considerare il posizionamento premium del prodotto. Con un prezzo di listino che si aggira intorno ai 140-160€ nel mercato europeo, siamo decisamente nella fascia alta del mercato. Tuttavia, l’analisi del valore deve considerare la totalità dell’offerta.

La longevità attesa, basata sulla mia esperienza con i modelli precedenti e sulla qualità costruttiva riscontrata, suggerisce almeno 3-5 anni di utilizzo intensivo senza problemi significativi. Gli switch LIGHTFORCE con la loro natura ibrida optical-mechanical promettono di eliminare il problema più comune dei mouse gaming: il sviluppo di doppi click. Questo da solo potrebbe giustificare il premium di prezzo per chi ha sperimentato la frustrazione di dover sostituire mouse costosi dopo 12-18 mesi.

Il programma Logitech G-Upgrade disponibile in alcuni mercati permette di sostituire il mouse con il modello successivo pagando solo il 50% del prezzo. Anche se non l’ho potuto testare personalmente, rappresenta un valore aggiunto per chi aggiorna frequentemente le proprie periferiche. La garanzia standard di 2 anni è nella media del settore, ma l’esperienza di RMA di Logitech è generalmente positiva con tempi di sostituzione di 10-15 giorni lavorativi.

Considerando le feature offerte – sensore HERO 25K top di gamma, connettività LIGHTSPEED affidabile, switch ottici longevi, software maturo, ergonomia collaudata – il prezzo risulta allineato con le aspettative per un prodotto di fascia enthusiast. L’ecosistema POWERPLAY aggiunge valore per chi possiede già il tappetino, eliminando completamente l’ansia da batteria.

Pro e contro sintetici

Pro:

  • Sensore HERO 25K con tracking impeccabile fino a 10,2 m/s e zero smoothing
  • Switch LIGHTFORCE optical-mechanical con longevità teorica di 90M click e feedback eccellente
  • Autonomia reale di 137 ore con LED spento, ricarica wireless POWERPLAY
  • Software G HUB maturo con macro avanzate e 5 profili on-board
  • Build quality premium con materiali resistenti e zero scricchiolii dopo 10k click
  • Rotella dual-mode metallica con meccanismo affidabile e switch istantaneo

Contro:

  • Peso di 102g potrebbe risultare eccessivo per i puristi del lightweight
  • Forma molto specifica che non si adatta a grip fingertip puri
  • Prezzo elevato che richiede investimento aggiuntivo per sfruttare POWERPLAY
  • Software G HUB occasionalmente macchinoso per accedere a funzioni avanzate
  • LED RGB sottotono rispetto alla concorrenza, impatto significativo su autonomia
  • Dimensioni generose (131,4mm) non ideali per mani piccole/medie

Conclusione

Il Logitech G502 X LIGHTSPEED rappresenta l’evoluzione matura di un design iconico che finalmente risolve le criticità storiche mantenendo i punti di forza. Dopo tre settimane di test intensivi, posso affermare che si tratta del miglior G502 mai prodotto, un mouse che eccelle sia nel gaming competitivo che nell’utilizzo quotidiano.

Lo consiglio senza riserve a chi cerca un mouse gaming wireless versatile e longevo, disposto a investire in qualità costruttiva e affidabilità. I giocatori competitivi con mani medie/grandi e grip palm o claw troveranno un alleato affidabile, mentre chi prioritizza il peso minimo o ha mani piccole dovrebbe orientarsi altrove.

Per un futuro aggiornamento firmware o versione PLUS, mi piacerebbe vedere: implementazione del Bluetooth per la connettività multi-dispositivo, riduzione del peso sotto i 90g mantenendo la batteria attuale, e un sistema di tensionamento regolabile per la rotella. Nonostante questi desiderata, il G502 X LIGHTSPEED si conferma come uno dei migliori mouse all-around disponibili nel 2025, un acquisto che difficilmente deluderà le aspettative di chi cerca il massimo delle prestazioni senza compromessi. Attualmente è disponibile sulla pagina ufficiale di Amazon Italia.

La Nostra Valutazione

Punteggio: 8/10
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