Streaming Community: sanzioni fino a 5.000 euro per gli utenti

L'AGCOM ha confermato le nuove sanzioni indirizzate agli utenti che utilizzano la piattaforma Streaming Community. Ecco i dettagli.

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L’AGCOM ha spostato il mirino della lotta alla pirateria oltre il terreno, già battuto, dello streaming sportivo clandestino. Nel nuovo perimetro rientrano anche  film, serie TV e documentari. Un universo dove spicca il caso emblematico di Streaming Community, portale che offre migliaia di titoli gratuiti senza alcun obbligo di registrazione e finanziato da banner estremamente invasivi. Secondo il commissario dell’AGCOM Massimiliano Capitanio, la piattaforma è “illegale” e controllata da vere e proprie organizzazioni criminali. Chi la frequenta, spesso senza rendersene conto, cede dati personali che finiscono in circuiti poco raccomandabili. Anche con ripetuti interventi di blocco, il sito continua a ricomparire, grazie all’uso di nuovi domini.

Streaming Community: ecco i recenti sviluppi

Finora l’oscuramento è avvenuto con gli strumenti “tradizionali” di AGCOM. Mentre Piracy Shield non poteva essere impiegata perché il suo raggio d’azione, per legge, era limitato agli eventi sportivi live. La situazione sta però per cambiare: il regolamento che governa Piracy Shield è già in fase di revisione. Dunque, salvo sorprese, arriverà in Consiglio entro la fine di luglio. L’estensione consentirà ad AGCOM di ordinare ai provider italiani il blocco lampo anche dei siti che saccheggiano cataloghi cinematografici. In pratica, lo stesso meccanismo a “lista nera” che azzera lo streaming illecito di una partita potrà essere applicato a portali come Streaming Community.

Nel frattempo, l’Autorità ha sottolineato che il principale bersaglio resta la filiera criminale che gestisce e monetizza i contenuti. Allo stesso tempo, però, avverte che pure l’utente finale non sarà più considerato semplicemente “spettatore”. Accedere a un indirizzo bloccato, di per sé, non genera sanzioni. Ma, se i log dei provider dimostrano che la permanenza è sufficiente a far presumere la visione completa di un film, scatta la contestazione amministrativa. La prima multa parte da 154 euro (riducibile di un terzo se pagata subito). In caso di recidiva, la sanzione sale direttamente a 5 mila euro.

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