Strade a rischio: tagli shock ai fondi per i lavori e sicurezza in bilico

Scelta contestata che fa tremare le regioni e allarma esperti, imprese e cittadini per le gravi conseguenze sulla rete stradale nazionale

Strade a rischio: tagli shock ai fondi per i lavori e sicurezza in bilico

La decisione del ministro Matteo Salvini di dirottare risorse dalla manutenzione stradale verso altre opere infrastrutturali ha scatenato una bufera. Il Veneto risulta tra le regioni più colpite, con una riduzione dei fondi fino al 70%. Un colpo durissimo, secondo SITEB,  l’associazione delle imprese del settore,  che denuncia gravi conseguenze sulla sicurezza delle strade italiane. Come si può garantire l’incolumità degli automobilisti se si rinuncia alla cura delle infrastrutture esistenti? L’associazione ha inviato una lettera urgente al ministro, chiedendo un confronto immediato. La rete stradale, spina dorsale della mobilità e della logistica, rischia di regredire dopo anni di timidi progressi.

Crollano investimenti, torna l’emergenza per la manutenzione delle strade

SITEB sottolinea come nel 2023 si fosse finalmente assistito a un’inversione di tendenza, con la produzione di conglomerato bituminoso oltre i 34 milioni di tonnellate. Dopo anni di blocchi e ritardi, qualcosa sembrava cambiare. Ora quel poco ottenuto rischia di essere travolto. Il presidente Alessandro Pesaresi lancia un appello alla responsabilità: servono dati, servono analisi, non tagli ciechi ai lavori senza studi. Il timore è che una manutenzione delle strade trascurata porti nuove tragedie e un ulteriore deterioramento della mobilità quotidiana. Si può davvero sacrificare tutto questo senza pagarne le conseguenze?

Il colpo non riguarda infatti solo l’asfalto. La filiera coinvolge oltre 3.000 aziende, dà lavoro a più di 400.000 persone e vale circa il 2% del PIL nazionale. Una rete produttiva vitale che ora teme uno stop devastante. SITEB avverte che meno fondi significano meno cantieri, meno sicurezza, meno lavoro. Inoltre, ci saranno più rischi, più costi, più disagi. Il comparto è pronto a collaborare, ma servono risposte, non silenzi. Perché rinunciare alla manutenzione di ciò che ogni giorno sostiene merci, servizi e persone? Perché ignorare la voce di chi sulle strade lavora e vive? Il tempo stringe. Le piogge, il traffico, l’usura non aspettano e quando l’asfalto cede i rischi aumentano e la fiducia dei cittadini cala.

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