Sony cambia strategia produttiva: gli smartphone tornano in casa

Sony smette di affidarsi a partner esterni per la produzione degli Xperia di fascia alta. Il nuovo approccio punta su qualità e controllo.

Sony Xperia

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Sony ha avviato una rivoluzione interna nella propria catena produttiva per gli smartphone, interrompendo la collaborazione con produttori terzi per concentrare la produzione dei modelli più prestigiosi all’interno delle proprie fabbriche. La scelta segna una discontinuità significativa nella strategia industriale del colosso giapponese e punta a garantire un maggior controllo sulla qualità e sui processi.

Stop ai fornitori esterni per i modelli top

Secondo le informazioni disponibili, Sony avrebbe smesso di affidarsi a partner esterni per l’assemblaggio degli Xperia di fascia alta, in particolare i modelli destinati ai mercati più esigenti come quello giapponese. In passato, una parte della produzione era delegata a produttori ODM, ovvero aziende che realizzavano fisicamente i dispositivi sulla base di specifiche Sony. Ora, però, l’azienda ha deciso di internalizzare queste attività, almeno per i modelli di punta.

Il motivo principale alla base di questa inversione di rotta sarebbe la volontà di migliorare ulteriormente il controllo qualità e ottimizzare i processi di sviluppo. Una produzione interna permette infatti di avere tempi di reazione più rapidi, test più accurati e una maggiore flessibilità nella gestione delle componenti e delle tecnologie. In un mercato in cui fotocamere, processori e software sono sempre più interconnessi, la gestione centralizzata della filiera rappresenta un vantaggio competitivo.

L’attuale top di gamma Xperia 1 VI sarebbe il primo dispositivo a essere interessato da questo nuovo approccio produttivo. Il modello, lanciato recentemente in Giappone e in altri mercati selezionati, è infatti realizzato interamente in una fabbrica Sony, senza il supporto di fornitori ODM. La decisione evidenzia la volontà dell’azienda di rilanciare il marchio Xperia nel segmento premium, puntando su un posizionamento basato su eccellenza tecnica e qualità costruttiva.

Fonti vicine all’azienda indicano che la riorganizzazione è già in corso e coinvolgerà progressivamente altri modelli della gamma Xperia. Non è chiaro se Sony intenda estendere questo modello anche ai dispositivi di fascia media o bassa, o se la produzione interna resterà limitata alle linee flagship. Tuttavia, la strategia sembra coerente con il trend dell’azienda di razionalizzare la gamma e concentrare le risorse sui segmenti a maggiore margine.

Questa mossa ricorda per certi versi il passato, quando Sony produceva gran parte dei propri dispositivi internamente, compresi i componenti critici come i sensori fotografici. Negli anni successivi, per ragioni di costi e ottimizzazione, aveva progressivamente affidato l’assemblaggio a partner esterni, seguendo un modello simile a quello adottato da molti competitor. Il ritorno alla produzione interna segna una svolta strategica con obiettivi diversi: non più solo volumi, ma valore aggiunto e coerenza progettuale. Non è escluso che questa nuova politica possa avere ripercussioni sui tempi di disponibilità e sui costi, almeno nella fase iniziale.

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