La BYD ha deciso di tagliare i prezzi fino al 30% su alcuni dei suoi modelli più popolari, tra cui quelli delle serie Dynasty e Ocean. Un’operazione che ha colpito l’intero settore. Un’auto come la BYD Seagull è ora venduta a 6.800 euro, ben lontana dal prezzo iniziale. Nessuna spiegazione ufficiale, ma gli analisti parlano: i concessionari sono pieni di scorte. Nei primi quattro mesi del 2025, l’inventario BYD sarebbe salito di 150.000 unità. Una montagna di veicoli invenduti, pari alla metà delle immatricolazioni mensili dell’azienda, ora tutti da dover “piazzare”.
Nonostante un aumento delle vendite del 15%, infatti, il mercato non risponde come previsto. I numeri sono insufficienti a sostenere la produzione delle auto BYD e non solo. I tagli ai prezzi sarebbero una mossa disperata per svuotare i depositi e non perdere terreno tra i marchi della Nazione. L’analista Wang Bin di Deutsche Bank ha sottolineato come l’iniziativa potrebbe scatenare una reazione a catena. Ecco allora che Dongfeng Motor, IM Motors e Leapmotor hanno già rivisto al ribasso i listini. Le borse non hanno aspettato a mostrare i danni della situazione con quotazioni di grandi del settore che crollano a picco, travolte dal timore di margini sempre più sottili.
Paura di un nuovo crollo per BYD e gli altri brand
Cosa accade quando il prezzo di un’auto copre appena i costi? I margini si assottigliano, le aziende più deboli arrancano, i grandi, proprio come BYD, tagliano per sopravvivere. Una spirale pericolosa che rischia di travolgere il settore. La pressione è tale che anche il governo centrale è in allarme. Pechino vede in queste pratiche una minaccia per l’equilibrio economico del comparto. Un’altra “Evergrande” nel settore automobilistico non può essere tollerata. Si valuta allora un intervento, una stretta regolatoria per frenare questa corsa al ribasso. Chi riuscirà a restare in piedi quando finirà la guerra dei prezzi? Chi ha spalle solide o chi sa colpire per primo? Intanto, il mercato auto in Cina diventa una giungla affollata e crudele, dove ogni errore si paga a caro prezzo e BYD ora ne sta vivendo le conseguenze.