Dopo un 2023 da record, con un’impennata dell’84% nella capacità di stoccaggio energetico a batteria, il 2024 si è presentato con un passo un po’ più misurato. I numeri non sono affatto negativi — parliamo pur sempre di 21,9 GWh di nuova capacità installata in un solo anno — ma il ritmo è cambiato. La crescita si è “raffreddata” a un più modesto +15%, segno che forse il settore ha bisogno di una piccola pausa per rifiatare… o di una spinta in più dalle politiche europee.
L’Italia punta a nuovi record
Nel dettaglio, 18,5 GWh di quei nuovi sistemi sono stati messi in funzione nei Paesi dell’Unione Europea. Lo dice il nuovo report European Market Outlook for Battery Storage firmato SolarPower Europe, che — nonostante il rallentamento — mantiene un tono piuttosto ottimista. Il senso? Il potenziale c’è, eccome. Bisogna solo farlo esplodere.
E se parliamo di protagonisti, l’Italia sorprende: 6 GWh installati nel 2024, seconda solo alla Germania, che guida con 6,2 GWh. Ma la cosa interessante è che l’Italia ha corso molto più veloce, con un’accelerazione del 58% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie a impianti di grande scala. In pratica, abbiamo detto “ok, niente più solo batterie da garage”, ed è partita la costruzione di impianti capaci di stabilizzare intere reti elettriche.
In effetti, proprio le batterie su scala di rete hanno fatto registrare un record europeo, con 3,4 GWh installati in un solo anno. L’Italia ha addirittura moltiplicato per quindici la capacità attivata rispetto al 2023. Un balzo che ha fatto da eco al boom dei progetti già contrattualizzati e alle nuove opportunità di guadagno sui mercati energetici. Ma non è tutto oro: alcuni ritardi nelle attivazioni hanno rallentato i risultati finali. Peccato, perché il traguardo fissato da Terna per il 2030 — 58 GWh — è ambizioso e ogni anno conta.
Guardando avanti, il futuro resta promettente: si parla di quasi 30 GWh nel 2025 e oltre 100 GWh all’anno entro fine decennio. Però per arrivare ai 780 GWh necessari per accompagnare davvero la transizione energetica in Europa, servirà un’accelerazione netta — sia tecnica che politica. Insomma, le batterie stanno cambiando il gioco. Ora tocca all’Europa giocare sul serio.