Non tutti hanno accolto con entusiasmo l’arrivo di Meta AI su WhatsApp, Instagram e Messenger. Per molti infatti, quella che dovrebbe essere una funzione di supporto si sta trasformando in un’intrusione costante. Basta un tocco accidentale sulla barra di ricerca o una risposta automatica per ritrovarsi in una conversazione con un’intelligenza artificiale non richiesta. Un assistente digitale capace di generare testi, suggerire risposte o risolvere dubbi, ma che a volte sembra conoscere troppo.
Cinque motivi per cui scegliere di limitare Meta AI su WhatsApp diventa un atto di benessere
Molte persone, ad esempio, segnalano un crescente senso di disagio su WhatsApp e altre piattaforme. In particolare dovuto da notifiche inaspettate, risposte troppo rapide, un tono fin troppo presente. Tutto questo può alimentare ansia, soprattutto in chi ha già un rapporto fragile con la tecnologia. Anche se non esiste un vero e proprio tasto per disattivare Meta AI, è possibile adottare alcuni accorgimenti. Ad esempio, si può evitare di attivare la chat tramite comandi come @MetaAI, o gestire le impostazioni della privacy per limitare le interazioni. Su alcune versioni è anche possibile disabilitare l’accesso dell’AI alle conversazioni. Piccoli gesti che possono fare la differenza.
Dietro il rifiuto di questa tecnologia non c’è solo diffidenza. C’è il desiderio di proteggere la propria autonomia e mantenere uno spazio mentale libero. La privacy è una delle preoccupazioni principali. Le conversazioni con l’AI vengono elaborate e conservate, anche se in modo sicuro. Per molti, però, è proprio questa invisibile raccolta dati a generare sospetto. C’è poi il rischio di sovraccarico. Viviamo immersi in notifiche, stimoli e risposte continue. Aggiungere anche i suggerimenti dell’intelligenza artificiale può trasformare l’esperienza digitale in un peso. Alcune persone scelgono quindi di ridurre tutto ciò che non è essenziale. Non va sottovalutata nemmeno l’ansia da iperconnessione.
L’idea di avere sempre una presenza virtuale pronta a intervenire può far sentire costantemente osservati. A questo si aggiunge la ricerca di autenticità Infine, emerge il valore del controllo. Quindi scegliere da soli, anche in modo imperfetto, è ciò che rende ogni decisione davvero propria.