mercoledì, Maggio 7, 2025

Cina: la rivoluzione nucleare è servita, primo reattore al Torio e sali fusi

Nel deserto del Gobi la Cina ha acceso il primo reattore della storia in grado di usare il Torio, passo storico per la nazione orientale

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A quanto pare la Cina ha appena raggiunto un traguardo dal valore storico per quanto riguarda l’energia pulita e nello specifico l’energia nucleare, per chi non lo sapesse infatti l’energia nucleare è annoverata tra le fonti di energia pulita dal momento che non emette nessun tipo di gas clima alterante, Nello specifico, la Cina nel deserto del gobbi è riuscita ad avviare il primo reattore funzionante Torio a sali fusi, frutto di un progetto avvincente e della ferma convinzione della nazione cinese che il Torio sia il combustibile nucleare del futuro.

 

Numerosi vantaggi

Nello specifico, la Cina ha deciso di investire in lungo e in largo Nello sviluppo dei reattori a Torio, dal momento che quest’ultimo offre numerosi vantaggi in più rispetto all’uranio, in primis e uno degli elementi radioattivi con maggiore abbondanza nella crosta terrestre, risulta infatti molto più abbondante dell’uranio è meno radioattivo allo stato naturale, soprattutto però il Torio usato come combustibile nucleare produce come scorie un quantitativo decisamente inferiore della durata radioattiva decisamente più bassa, per intenderci le scorie prodotte dalla fissione dell’uranio 238 arrivano ad avere una radioattività più bassa dell’uranio di partenza all’incirca dopo 1 milione di anni, quelle invece prodotte dal Torio all’incirca dopo 300 anni.

Nello specifico, la Cina ha annunciato di essere riuscita a ricaricare il reattore con del nuovo combustibile mentre quest’ultimo era in funzione e tra l’altro grazie alla tecnologia a sali fusi il reattore funziona a pressione atmosferica riducendo in maniera importante i rischi per la sicurezza poiché le temperature sono sensibilmente più gestibili e più basse, tra l’altro il Torio è molto abbondante in tutto il mondo e quello presente solo sotto il suolo cinese, basterebbe ad alimentare la nazione per oltre 10.000 anni.

Si tratta dunque di un passo in avanti molto importante che potrebbe consentire l’abbandono definitivo dell’uranio come fonte di energia e soprattutto ciò rappresenterebbe un passo in avanti in termini di sicurezza poiché i sottoprodotti della fissione del Torio non possono essere utilizzati per la fabbricazione di ordigni nucleari.

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