Google ha dato il via alla fase di test per la nuova versione del suo sistema operativo mobile. Alla fine di gennaio, l’azienda ha lanciato la Beta 1 di Android 16. A metà febbraio è seguita la Beta 2, che ha portato una serie di novità interessanti. Ora, a pochi mesi dal rilascio ufficiale, è disponibile anche la Beta 3. Quest’ultima ci consente di esplorare nuove funzionalità in arrivo. Tra cui spicca una proposta che potrebbe rivoluzionare la gestione dei dispositivi Android. Si tratta del riavvio automatico in caso di lunga inattività.
Android 16: le novità introdotte dal riavvio automatico
Secondo quanto emerso da una recente analisi dell’app Google Play Services, l’azienda di Mountain View starebbe sviluppando una funzionalità chiamata “Inactivity Reboot“. Tale nuova opzione si attiverebbe in automatico dopo un periodo di inattività del dispositivo. Pari ad almeno tre giorni. Dopo i quali lo smartphone viene riavviato senza che l’utente debba intervenire. Qual è il vantaggio di tale novità?
Il riavvio potrebbe migliorare le prestazioni dello smartphone. Quando un dispositivo risulta inattivo per un lungo periodo, è facile che la memoria si saturi. Ciò a causa di processi in background e file temporanei che possono rallentare il sistema. Un riavvio periodico permetterebbe di liberare risorse. Inoltre, se un dispositivo rimane inutilizzato potrebbe diventare più vulnerabile. Sia ad accessi non autorizzati che a tentativi di attacchi. Un riavvio automatico potrebbe ridurre tali rischi.
L’introduzione di tale funzione potrebbe portare alcuni svantaggi. Un riavvio automatico, infatti, potrebbe causare la perdita di dati non salvati. A tal proposito, è importante evidenziare che la funzionalità potrebbe essere configurabile. Permettendo così agli utenti di attivarla o disattivarla. Inoltre, non è chiaro se gli utenti riceveranno una notifica prima del riavvio. Ciò per evitare sorprese indesiderate.
Al momento non si sa se la funzionalità sarà limitata ai dispositivi Google Pixel. O se verrà estesa anche ad altri produttori che adotteranno Android 16. La funzionalità è in fase di sviluppo. Dunque, bisogna attendere per scoprire se verrà inclusa nella versione finale di Android 16.