venerdì, Marzo 7, 2025

Grattacieli in legno e soluzioni green per il futuro dell’edilizia

di Margherita Zichella

Il legno cresce nell’edilizia sostenibile, ma il cemento resta protagonista con soluzioni per ridurre le emissioni di CO₂.

Negli ultimi tempi il legno si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nell’edilizia, tanto da essere utilizzato anche per costruzioni che fino a pochi anni fa sembravano impensabili, come i grattacieli. Questo materiale sta guadagnando popolarità grazie alla sua sostenibilità e ai benefici che offre, sia in termini di comfort abitativo che di riduzione dell’impatto ambientale. Eppure, nonostante l’entusiasmo per il legno, il cemento resta il protagonista principale del settore, grazie alla sua resistenza e versatilità. Anzi, le previsioni per il futuro parlano di una domanda in crescita, anche se la ricerca sta cercando soluzioni per renderlo meno inquinante.

 

Il legno come alternativa sostenibile al cemento

Non si può ignorare il grande impatto ambientale del cemento. La sua produzione è responsabile di circa l’8% delle emissioni globali di CO₂, un dato che pesa parecchio considerando quanto la lotta ai cambiamenti climatici sia urgente. Il problema sta sia nella CO₂ emessa durante la lavorazione sia in quella che viene rilasciata durante il processo chimico per trasformare il calcare, ingrediente chiave del cemento, in ossido di calcio. Di fronte a questa situazione, gli studiosi stanno cercando alternative più ecologiche che possano fare la differenza.

Un’idea particolarmente interessante arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan, che ha pensato di sostituire il calcare naturale con carbonato di calcio prodotto in laboratorio attraverso un processo elettrochimico. Perché è importante? Questo metodo potrebbe azzerare le emissioni di CO₂, bilanciando quella rilasciata con quella assorbita durante la produzione. È come se si chiudesse un cerchio.

Se questa tecnologia venisse adottata su larga scala, si potrebbe ridurre l’emissione globale di CO₂ di ben tre miliardi di tonnellate ogni anno. E il bello è che non servirebbe nemmeno rivoluzionare gli impianti di produzione già esistenti: basterebbe applicare questa innovazione. Pensateci, si tratterebbe di un cambiamento enorme per il settore, un passo avanti concreto verso un’edilizia più sostenibile e un futuro più rispettoso del pianeta.

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