La medicina sta per fare un grande passo nel trattamento dell’insufficienza cardiaca grave grazie al cuore artificiale sviluppato dall’azienda francese Carmat. Fino ad ora utilizzato come soluzione temporanea per pazienti in attesa di trapianto, questo cuore artificiale potrebbe presto diventare una soluzione permanente, offrendo una speranza concreta a milioni di persone che soffrono di gravi patologie cardiache. Nonostante gli entusiastici progressi, è importante mantenere un certo grado di cautela, poiché si tratta ancora di una tecnologia in fase di sviluppo.
Carmat e il suo cuore artificiale permanente
Carmat ha annunciato che entro il 2025 avvierà gli impianti sperimentali di cuori artificiali permanenti. L’azienda, con sede a Bois D’Arcy, vicino Parigi, sta producendo questi dispositivi all’avanguardia in ambienti sterili altamente specializzati. La produzione di ogni cuore artificiale richiede circa due mesi, con un team di circa 80 tecnici e ingegneri che lavorano per assemblare questi organi meccanici, e una capacità produttiva che dovrebbe raggiungere le 500 unità all’anno entro il 2024. Nonostante l’automazione, l’abilità manuale rimane fondamentale in molte fasi del processo.
Attualmente, il costo di un cuore artificiale si aggira intorno ai 200.000 euro, ma la qualità della vita che potrebbe garantire ai pazienti è difficile da quantificare. Il cuore artificiale Carmat, il primo a essere autorizzato in Europa, è stato impiantato in 84 pazienti in Europa e in 3 negli Stati Uniti dal suo primo utilizzo nel 2013. In Italia, sono stati registrati quattro impianti di successo. La vera innovazione è rappresentata dall’integrazione di una scheda elettronica ultra-avanzata derivata dalla tecnologia militare, che sarà disponibile entro l’estate. Questa componente, progettata per resistere al deterioramento, renderà il cuore artificiale ancora più affidabile e adatto all’uso permanente.
Tuttavia, uno degli ostacoli principali alla diffusione di questa tecnologia è il gap culturale e professionale tra medici e pazienti, che ancora si mostrano scettici riguardo all’efficacia di questi dispositivi. Ma con il tempo e una maggiore informazione, il cuore artificiale potrebbe diventare una soluzione concreta e accessibile per molti pazienti.