Dopo qualche incertezza iniziale, ormai Elon Musk sembra avere un ruolo sempre più da protagonista nella politica di Trump.

Nonostante il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, non sia ancora ufficialmente in carica, i primi colloqui diplomatici hanno già avuto luogo, portando alla luce scenari inediti per la politica estera americana. Tra i protagonisti emerge una figura inaspettata: Elon Musk, ormai considerato uno stretto collaboratore di Trump. In una telefonata di 25 minuti tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Musk ha preso parte alla discussione, un dettaglio esclusivo svelato da Axios che ha fatto emergere nuove prospettive sui futuri rapporti tra Washington e Kiev.

 

Trump e Musk, una coppia ormai affiatata

La conversazione, svoltasi mercoledì, ha trasmesso segnali ambivalenti a Zelensky, pur senza spegnere completamente le speranze ucraine. In passato, Trump aveva promesso una rapida risoluzione del conflitto e criticato il massiccio supporto americano all’Ucraina, ma, secondo fonti vicine al presidente ucraino, il colloquio non ha del tutto scoraggiato Kiev. Anzi, si è confermata la disponibilità americana a sostenere l’Ucraina, anche se con toni e modalità diverse rispetto all’amministrazione precedente.

Durante la chiamata, Musk ha assicurato il proseguimento del supporto tramite i satelliti Starlink, un’infrastruttura fondamentale per le comunicazioni ucraine, nonostante alcune tensioni emerse nel 2022 riguardo alle proposte di pace di Musk stesso. Questa partecipazione attiva potrebbe segnalare un ruolo più centrale per Musk nell’amministrazione Trump, un’ipotesi che gli analisti ritengono sempre più plausibile, specie alla luce di un’altra telefonata dello stesso giorno in cui Musk ha partecipato, questa volta tra Trump e il presidente turco Erdogan, tenutasi durante una cena tra il magnate e il presidente eletto.

Zelensky, che aveva già incontrato Trump a New York lo scorso settembre, mantiene un atteggiamento prudente. Da Budapest, ha dichiarato di non poter prevedere le azioni del nuovo presidente americano, ma ha ribadito l’intenzione di perseguire una “fine giusta della guerra” che includa solide garanzie di sicurezza. Le autorità ucraine sperano che un’apertura nei negoziati possa rompere lo stallo attuale, nonostante le perplessità sulla proposta di Trump di risolvere il conflitto in sole 24 ore. Kiev teme che questa iniziativa possa portare a compromessi non favorevoli, ma resta aperta a valutare potenziali vantaggi da un possibile cambiamento di strategia diplomatica.

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