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Intel: nuova ondata di licenziamenti nella divisione vendite

A quanto pare in casa Intel non tira propriamente una bella aria, la società ha fatto sapere in conformità con le norme legali vigenti in America di aver proceduto al licenziamento di una buona fetta di dipendenti che costituivano la divisione vendite e marketing, questo per la necessità di Intel di abbattere i costi di circa 10 miliardi di dollari entro il 2025, a far sapere è stato il CEO Pat Gelsinger, che ha sottolineato l’intenzione di Intel di ridisegnare la struttura societaria, In modo da garantire un margine di profitto più elevato per l’azienda Intel Foundry.

 

Margini più elevati

L’obiettivo dell’azienda dunque è quello di garantire un margine lordo del 40% e un margine operativo del 30% entro il 2030, questo poiché ora Intel Foundry è una società indipendente che deve competere all’interno del mercato con solide realtà come Samsung e TSMC, Non soltanto dal punto di vista delle vendite dei propri chip bensì anche della produzione.

Intel punta anche a dire la sua nei confronti di invidia che riesce già in buona parte a produrre da soli i propri chip ma Intel vuole riuscire anche a venderli all’azienda vestita di verde che ogni anno si garantisce grazie alle proprie vendite una fetta di mercato non indifferente di conseguenza vendere chip a quest’ultima garantirebbe una redditività decisamente importante.

Dunque all’interno di questo progetto decisamente ambizioso e a lungo termine è facile capire come i dipendenti licenziati siano stati una sorta di vittima sacrificale per aumentare gli introiti diretti dell’azienda che ha così abbattuto i costi societari da sostenere.

Come dichiarato dall’azienda i dipendenti dei scienziati sono stati almeno 50 senza però farci sapere il numero esatto, il quale probabilmente potrebbe essere anche molto più elevato visto l’obiettivo da parte di Inter di ridurre in maniera radicale i costi legati al personale per incrementare i guadagni a lungo termine.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve