Apple anticoncorrenziale: il Dipartimento di Giustizia USA gli fa causa

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha ufficialmente fatto causa ad Apple. L’accusa principale è quella di aver impedito alle aziende concorrenti di poter accedere alle funzioni software e hardware degli iPhone, violando dunque le leggi dell’antitrust.

Sono almeno cinque i capi di accusa che Apple si è beccata dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti d’America. Il DOJ ha fatto notare come Apple abbia rafforzato prima il suo monopolio e poi scavato un fossato intorno ad esso.

Apple viola la privacy, ecco tutte le accuse mosse dal dipartimento USA

Le forze dell’ordine federali mostrano come Apple, invece di mettere su una competizione con le aziende rivali offrendo dei servizi che spiccassero per convenienza ha scelto di imporre delle regole e restrizioni mutevoli.

Questo è stato fatto dal colosso di Cupertino per riscuotere delle tariffe maggiori ostacolando peraltro l’innovazione e offrendo un’esperienza meno sicura o precaria. Il tutto limitando ogni alternativa competitiva.

Ecco tutte le accuse:

  1. L’azienda avrebbe impedito il successo delle Super App, quelle applicazioni definite così dal Dipartimento di giustizia che sarebbero state in grado di favorire il passaggio da un sistema all’altro tramite smartphone;
  2. Apple avrebbe bloccato ogni sviluppo di applicazioni di cloud streaming. Queste sarebbero state utili per offrire l’opportunità di giocare a titoli di alta qualità senza dover effettuare alcun pagamento per ottenere un hardware in aggiunta;
  3. Il colosso di Cupertino avrebbe inoltre inibito ogni sviluppo delle applicazioni di messaggistica multipiattaforma. Questo ha portato i suoi clienti a continuare ad acquistare un iPhone;
  4. Apple avrebbe limitato ogni funzionalità degli smartwatch di terze parti costringendo i consumatori ad acquistare solo Apple Watch, chiaramente in relazione al possesso di un iPhone;
  5. Le applicazioni di terze parti sono state inoltre fortemente ostacolate da Apple nel tentativo di offrire funzionalità tap-to-pay con NFC. Questo non ha consentito la creazione di portafogli digitali di terze parti.

Il DOJ fa notare che la condotta fortemente volta ad evitare ogni tipo di concorrenza da parte di Apple influisce anche su altri aspetti. Tra questi ci sono gli abbonamenti alle notizie, i servizi automobilistici, le pubblicità, il browser web e anche i servizi di localizzazione.

Apple non ha perso tempo nel rispondere tramite alcuni portavoce che hanno definito la citazione in giudizio un’azione errata sulla base della legge e dei fatti. Probabilmente ne vedremo delle belle.

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