Oggi la matematica è parte integrante della nostra società. Noi misuriamo dei segnali con la matematica, ci sono costanti matematiche che permettono lo studio di determinate cose. Usiamo la matematica per misurare i casi di infezione di un epidemia, per calcolare delle orbite, o semplicemente per dividerci il conto del ristorante con i nostri amici. Quindi capiamo chiaramente che dobbiamo far riferimento sempre alla matematica.
Il Pi Greco, la costante matematica per eccellenza, sia infinita che finita
Il Pi Greco, quasi tutti conosciamo questa famosa costante matematica, siamo affascinati dall’infinità di questo numero. Ricordiamo che il Pi Greco è il rapporto tra una circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Questa costante è nota per le sue cifre decimali non ripetitive e pressochè infinite. Però l’azienza National Aeronautics and Space Administration, NASA, gli basta utilizzare le prime 15 cifre del Pi Greco per studiare lo spazio. Le prime 16 cifre (3.141592653589793) bastano per svolgere la maggior parte dei calcoli matematici della Nasa. Possiamo ritornare a scuola per ricordarci che il Pi Greco è fondamentale per calcolare la circonferenza di un cerchio, conoscendo raggio e diametro. E per la sua importanza si celebra il Pi Day ogni 14 marzo, onorando le cifre iniziali (3,14). Comunque noi non conosciamo l’esatto numero di questa costante, ma abbiamo ottenuto attraverso un’impresa di calcolo durata 75 giorni, oltre 105 trilioni di cifre. Il loro continuo rimane un mistero che molto probabilmente non si risolverà mai.
Comunque noi sappiamo che prendere le prime cifre del Pi Greco non porta a errori di calcolo rilevanti, ne per noi e ne per la NASA. Per esempio il nostro pianeta, la Terra, per calcolare la sua circonferenza, prendendo nel calcolo i primi 16 decimali, risulta come errore rispetto a centinaia di cifre ottenute dal calcolo, neanche la larghezza di un capello. La sonda Voyager 1, a oltre 30 miliardi di chilometri da noi, riesce con queste prime cifre a calcolare la circonferenza di un cerchio con un errore corrispondente a meno di un dito mignolo. Se si vuole calcolare la dimensione del cerchio che avvolge l’universo conosciuto, basterebbe prendere le prime 38 cifre del Pi Greco per avere un calcolo con un errore uguale a quello in cui misuriamo la larghezza dell’atomo.